Sei scultori che rappresentano la contemporaneità della scultura dal secondo dopoguerra ai giorni nostri.
Novecento in cortile. Omaggio ai grandi maestri della scultura contemporanea
Aperto nel 1999 da Giulio Ometto, il Museo Accorsi – Ometto ha dato vita al grande sogno di Pietro Accorsi con un allestimento che presenta 27 sale ed oltre tremila opere d’arte fra quadri, ceramiche, mobili, arredi, cristalli e arazzi.
Nella sua attività di promozione dell’arte attraverso esposizioni temporanee, fino al 11 ottobre il cortile del prestigioso palazzo ospita una mostra che vuole essere un omaggio a sei maestri della scultura contemporanea del dopoguerra: Arman, Borghi, Cordero, Mitoraj, Pomodoro, Theimer.
Arman, uno fra i massimi esponenti del nouveau réalisme, famoso per le sue accumulazioni, per gli strumenti musicali e per le sue frammentazioni. E’ presente con un monumentale Mercurio del 1980
Borghi, che ben rappresenta la sua poetica di rivisitazione dell’arte classica e di indagine sul mito. Presenta una grande terracotta del 1990
Cordero, in cui la forma plastica astratta è posta in dialogo con lo spazio circostante, rappresentata da un maestoso acciaio satinato del 2017
Mitoraj, con le sue grandi figure che richiamano antiche immagini classiche, presente con due grandi bronzi del 2000 e del 2014.
Pomodoro, presente co due opere che testimoniano due diversi cicli produttivi ,Tensioni che evocano il concetto del vuoto e Soli archetipi geometrici di uno dei simboli più rappresentativi dell’umanità
Theimer, che nelle sue opere richiama la scultura greca ma anche la simbologia egizia dei grandi obelisci, presente nel cortile con quattro opere in bronzo di diverse dimensioni.