La mostra dei coniugi Clark esalta la raffinatezza della moda che diventa arte.
Mr & Mrs Clark Ossie Clark and Celia Birtwell/ Fashion and Prints 1965-74
Si inaugura a Prato il prossimo 17 settembre la mostra Mr & Mrs Clark / Ossie Clark and Celia Birtwell | Fashion and Prints 1965-74, esposizione a cura di Federico Poletti, promosso in partenariato dal Museo del Tessuto di Prato e Fondazione Sozzani di Milano in collaborazione con Archivio Massimo Cantini Parrini.
La mostra oltre ad essere un omaggio a due figure ricche di spunti per le nuove generazioni rappresenta anche un ponte tra Prato e Milano, segnale concreto di collaborazione tra istituzioni che lavorano per promuovere la cultura della moda tramite progetti espositivi e pubblicazioni.
Con uno stile inconfondibile – il flower power – anticipatore di tendenze, Ossie era definito “King of Kings Road” per i suoi abiti di ispirazione ’30 e ’40 dal taglio slanciato che rivelavano il décolleté tra movimenti sensuali e giochi di trasparenze.
Una carriera breve, ma molto intensa, che ha lasciato un segno nella Londra nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood, dal 1965 al 1974.
Clark e sua moglie Celia Birtwell (Mr and Mrs Clark and Percy, dal celebre dipinto di David Hockney alla Tate Britain, 1970-71), arrivarono a definire il quartiere bohémien della West London, che ospitava la nuova generazione di giovani brillanti e rivoluzionari.
Celia disegnava le stampe su leggere crêpes, sete e chiffon e Ossie le trasformava in abiti che hanno subito conquistato il jet-set internazionale e la scena pop.
Da Brigitte Bardot a Liz Taylor o Veruschka, tutti erano affascinati dalla loro moda. Mick Jagger, Brian Jones, Keith Richards, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Anita Pallenberg, Eric Clapton, George Harrison, Bianca Jagger e Marisa Berenson sono solo alcuni dei personaggi che Ossie Clark ha vestito.
Ossie è stato anche il primo designer a ripensare all’idea di “occasione”: per lui gli abiti da sera potevano essere indossati di giorno e viceversa, mentre con i suoi trasparenti chiffon inventava il nude look.
Partendo da un primo importante nucleo di abiti provenienti dalla collezione e archivio di Massimo Cantini Parrini, il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani sono riusciti a organizzare questa mostra.
Un’ampia retrospettiva racconta l’incredibile creatività di queste due figure spesso trascurate nella storia della moda partendo da Prato per continuare poi nel 2023 a Milano presso la Fondazione Sozzani.