Leonardo Da Vinci: bellezza e invenzione – La mostra di Livorno
Scopri la ‘Mostra Leonardo Livorno’, un viaggio nell’arte e l’invenzione di Da Vinci al Museo della città di Livorno
gessetto nero, penna e inchiostro Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Codice Atlantico, inv. 850 recto © Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Metis e Mida Informatica/Mondadori Portfolio
20 DICEMBRE 2023 – 1 APRILE 2024
Il museo della città di Livorno presenta dal 1° dicembre 2023 la mostra LEONARDO DA VINCI. Bellezza e invenzione ca cura di Sara Taglialagamba.
La mostra è promossa e organizzata dal Comune di Livorno perché, come ha sottolineato la curatrice, Leonardo ha ampiamente studiato il territorio, catalizzando la sua attenzione sulla città di Livorno (di cui descrive il Porto pisano, il faro trecentesco chiamato Fanale e la torre quattrocentesca detta Torre del Marzocco) e Piombino, dove si reca per ben due volte per occuparsi della fortificazione della città.
C’è poi un’altra curiosità che lega Livorno a Leonardo ed è una storia frutto delle ricerche durate otto anni del livornese Massimo Signorini: è la storia di un disegno grottesco autografo di Leonardo, appartenuto al rabbino livornese Ilo Giacomo Nunes.
L’esposizione offrirà al pubblico la possibilità di ammirare alcuni disegni originali di Leonardo provenienti parte dal Codice Atlantico, in prestito dalla veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e parte dal Codice sul volo in prestito dalla Biblioteca reale di Torino.
A cornice di questi preziosi originali sono esposti inoltre altri disegni e dipinti leonardeschi che testimoniano la ricezione e la diffusione di temi di Leonardo. L’opera di Leonardo è poi messa a confronto anche con alcune opere contemporanee in una sezione della mostra dedicata al prof. Carlo Pedretti, storico dell’arte e grande conoscitore dell’opera leonardesca.
Le opere di questa sezione, che fanno parte della collezione permanente del Comune di Livorno, evidenziano le suggestioni che Leonardo esercitò su grandi artisti come Lucio Fontana, Piero Dorazio, Pino Pascali. A queste si aggiungeranno opere appartenenti alla Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, da Keith Haring, ad Arnaldo Pomodoro, da Aligi Sassu, a Richard Buckminster Fuller.]