In mostra ad Avellino le raffinate scene e i vivaci costumi disegnati dal maestro italiano del fumetto Milo Manara per l’opera Così fan tutte di Mozart
Al Museo Irpino/ Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino la mostra MILO MANARA Così fan tutte. Le metamorfosi d’amore
Dal 13 gennaio 2024 il Museo Irpino ospita, nella sua sede del Complesso Monumentale Carcere Borbonico, la mostra Così fan tutte. Le metamorfosi d’amore dell’artista Milo Manara, che propone i bozzetti di scena dell’omonima opera di Mozart già presentati in una versione ridotta in occasione della 56^ stagione lirica al teatro Pergolesi di Jesi.
La mostra di Avellino, curata da Comicon presenta completi i bozzetti relativi a scene e costumi che Manara ha realizzato per l’opera Cosi fan tutte, opera che ha debuttato a Vienna nel 1790.
Milo Manara ha splendidamente reinterpretato gli inganni e le malizie del dramma giocoso scritto a fine settecento da Lorenzo da Ponte, rievocando nelle sue illustrazioni le metamorfosi d’Amore di Giove.
Ninfe sfuggenti, satiri maliziosi, Dei volitivi ed esseri mortali popolano le scene realizzate da Milo Manara per la riproposizione dell’ultimo melodramma della trilogia mozartiana proposto per la regia di Stefano Vizioli.
Il legame è molto meno sottile di quanto possa sembrare e si dipana dalle metamorfosi d’amore che caratterizzano l‘Olimpo e suoi abitanti.
Ovidio, nelle sue Metamorfosi, ha descritto l’enorme marchingegno di intrighi e sotterfugi che sostanzia l’immaginario della mitologia antica e si configura come fonte principale d’ispirazione per il lavoro svolto da Manara.
Così come il padre degli dèi muta il proprio aspetto per riuscire a realizzare i suoi amori adulterini, allo stesso modo i protagonisti dell’opera di Mozart si travestono e modificano le proprie sembianze per mettere alla prova la fedeltà del loro amore.
Un lavoro del maestro italiano del fumetto che riesce a creare con le sue scene e i suoi costumi l’atmosfera e il gioco degli inganni e dei travestimenti dell’opera, un gioco molto pericoloso, come afferma lo stesso Manara: «in Così fan tutte, alla fine, a furia di travestirsi, si perde la percezione della propria identità».