Venti opere della collezione Alberto della Ragione tracciano un profilo di Mario Mafai ,uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento ed esponente di spicco della “Scuola Romana”.
SOLO – Mario Mafai. Opere dalla Raccolta Alberto Della Ragione

Tra le collezioni che fanno parte del patrimonio del Museo del Novecento a Firenze, la Raccolta Alberto della Ragione rappresenta un valore per il modo in cui si è formata e per la qualità delle opere che la compongono.
Alberto della Ragione raffinato collezionista sorrentino fu amico e mecenate di Mafai.
Con Guttuso, Birolli e Cagli, Mario Mafai Volpe (Roma, 1902-1965) è uno degli artisti più importanti della Raccolta, oggetto di un importante progetto di ricerca nato dalla collaborazione tra il Museo Novecento e il Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze.
Con la moglie Antonietta Raphael e con Scipione fu tra i creatori della “scuola romana” di pittura, che intorno al 1930 si pose come reazione nei confronti della retorica del “novecento” attuando una pittura tonale, commossa e fantasiosa.
Allievo della Scuola Libera del Nudo di Roma, Mafai respirò con entusiasmo le atmosfere di Chagall, Modigliani e Derain, che poi trasferirà nella sua opera in maniera personalissima, confermandosi pittore di respiro europeo ma con una profonda radice italiana.
Dopo i primi quadri espressionistici il suo modo pittorico si andò equilibrando in composizioni di fiori o paesaggi in cui la luce, nei rapporti tonali di colore, crea plasticamente le forme.
Le sue Fantasie raffigurano danze immerse in cromie aspre e taglienti, quasi una riedizione delle danze macabre medievali.
E pur senza riferimenti diretti al Fascismo, questi drammatici dipinti si rivelano come tristi presagi, al limite del profetico, per le tragedie degli anni immediatamente successivi.
Mafai non è soltanto pittore del colore, è anche poeta e pittore della sensazione, che riesce a comunicare attraverso soggetti semplici, spesso decisamente umili, ma non per questo inutili.
Mafai è il pittore dei grandi concetti racchiusi in poche parole, e traccia un ritratto alternativo della società italiana del Novecento.