Marina Abramovic & Ulay La collection: performances 1976-1988 – Exposition

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- DATA INIZIO: 15/09/2021

- DATA FINE: 02/01/2022

- LUOGO: LIONE - Musée d'Art Contemporain

- INDIRIZZO: 81 quai Charles de Gaulle 69006 Lyon France

- TEL: + 04 72 69 17 17

La straordinaria documentazione visiva delle performance realizzate dalla coppia Abramovic- Ulay in oltre dieci anni di vita e lavoro in comune.

Marina Abramovic & Ulay La collection: performances 1976-1988 – Exposition

 

 

Nel 1986, il Museo d’Arte Contemporanea di Lione ha invitato i pionieri della performance, il tedesco Ulay e la jugoslava Marina Abramović.

Ulay, nome d’arte di Frank Uwe Laysiepen, è un figlio della seconda guerra mondiale.

Nato a Solingen nel 1943, morto nel 2020 a Lubiana, è fotografo di formazione. Dapprima lavora con la Polaroid e realizza autoritratti in cui esplora le differenze di genere truccandosi parzialmente il viso.

Marina Abramović è lei stessa figlia della guerra, nata nel 1946 a Belgrado.

Nelle sue prime esibizioni si mette spesso in pericolo, come in Rhythm 5, 1974, in cui si allunga tra i rami di una stella in fiamme e finisce per perdere conoscenza per mancanza di ossigeno.

Si erano incontrati nel 1975 ad Amsterdam condividendo vita e lavoro, concepiti nella fusione delle loro pratiche artistiche personali dal 1976 al 1988.

L’invito a Lione del 1986 fu occasione per i due artisti di mostrare e completare il ciclo di performance attraverso cui si distinguono e ottengono riconoscimenti internazionali.

Si tratta di 22 spettacoli, alcuni della durata di più giorni, eseguiti in tutto il mondo (Sydney, Ushimado, Chicago o Kassel) durante i quali rimangono seduti faccia a faccia alla presenza del pubblico, immobili e imperturbabilmente muti, in una postura meditativa di estrema attenzione.

Nel 1999, quando la coppia si è separata e la loro collaborazione artistica si è sciolta, hanno deciso di riprendere le registrazioni che erano state fatte durante le loro varie esibizioni congiunte per condensare il materiale essenziale.

Questo lavoro fu allora sostenuto dal Museo d’Arte Contemporanea di Lione e il Museo Van Abbe di Eindhoven che acquisiscono tutta la “video performance” che ne risulta.

Ora il Museo ripropone al pubblico le riprese di queste azioni che mostrano i limiti fisici del corpo, quelli della loro relazione, limiti e capacità mentali, nonché codici sociali o culture che influenzano loro e modellano stereotipi di genere, sesso, normalità

ORARI DI APERTURA

  • Mercoledì> domenica 11.00 – 18.00

INFO

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