A Torino l’artista coreografa Maria Hassabi invita i visitatori a condividere il loro tempo e la loro presenza con cinque ballerini e lei stessa in movimenti lenti segnati da una voce femminile che conta i secondi che passano.
Maria Hassabi – Here
OGR Torino, il maestoso complesso industriale di fine Ottocento nel cuore di Torino, è stato protagonista della crescita della città per circa un secolo.
A seguito della chiusura, avvenuta nei primi anni 90, l’abbandono e il degrado portano a prevederne la demolizione, poi scongiurata.
Nel 2013 la Fondazione CRT acquista l’edificio circa 20.000 mq e 16 m di altezza, gli uffici e le aree scoperte e, tramite la Società OGR-CRT, ne avvia la riqualificazione.
Oggi OGR è un nuovo centro culturale polivalente che ospita mostre, eventi e molte iniziative a carattere culturale.
Al binario 1 dal 24 febbraio 2022 è aperta la mostra Here dell’artista cipriota Maria Hassabi.
Nata a Cipro nel 1973 e attiva oggi a New York, Maria Hassabi è un’artista e coreografa che lavora con performance dal vivo, installazioni, sculture, fotografie e video.
I suoi lavori sono stati presentati in tutto il mondo in teatri, festival, musei, gallerie e spazi pubblici.
A partire dai primi anni 2000, Maria Hassabi ha creato una pratica coreografica unica nel suo genere che si concentra sull’immobilità e sullo spazio vuoto compreso tra i movimenti.
L’artista lavora su convenzioni, gerarchie e codici comuni al teatro, ai musei e agli spazi pubblici, rielaborate nei suoi lavori per aderire a specifici contesti e all’unicità̀ delle architetture dei luoghi con i quali si relaziona.
Al centro delle coreografie, immobilità e decelerazione sono usate sia come tecniche che come soggetto della rappresentazione, mentre i corpi che performano oscillano tra danza e scultura, soggetto e oggetto, corpo vivo e immagine fissa.
Nella mostra Here l’artista invita i visitatori a condividere il loro tempo e la loro presenza con cinque ballerini e l’artista.
Le movenze dei performer saranno accompagnate da una composizione sonora: una voce femminile che scandisce i secondi che passano, da 1 a 14399, sottolineando l’eterno passare del tempo. Immersi in questo costante continuum, i movimenti dei danzatori creano una situazione di presenza mutevole che dimostra la natura scivolosa del “qui e ora”.