Una mostra ispirata all’azienda Longo che, attraverso l’esposizione di una collezione inedita, indaga il legame fra tecnologia analogica e digitale, rendendo omaggio alla produzione dell’azienda bolognese che fu un’eccellenza nel mondo.
Marco Angelini. A ciascuno il suo giorno
BOLOGNA – Museo del Patrimonio industriale Via della Beverara 123
Dal 13/10/2022 al 12/02/2023
Museo del Patrimonio Industriale, la mostra A ciascuno il suo giorno che porta al pubblico l’eredità della Longo S.p.A., una delle aziende che hanno fatto la storia dell’industria in Italia negli anni del boom economico e che dagli anni ’30 fino agli anni ‘70 del secolo scorso sono state un’eccellenza nel mondo.
L’esposizione, organizzata da Ascanio Balbo di Vinadio, collezionista e nipote di Giorgio Longo, si sviluppa in un duplice registro, artistico e storico, dal momento che presenta:
- da un lato, le foto e i documenti d’epoca, che offrono un percorso inedito che indaga la filosofia di un’azienda leader nel panorama dell’industria nazionale e internazionale, mentre percorre la storia della fabbrica, che per decenni, a cavallo e dopo il secondo conflitto mondiale, ha prodotto e distribuito cancelleria, inchiostri e materiale per l’ufficio in Italia e nel mondo.
- Dall’altro, la serie di quadri realizzati appositamente per la mostra da Marco Angelini (Roma 1971).
La mostra espone infatti 14 tele di diversi formati, opere d’arte inedite di Marco Angelini realizzate a tecnica mista, grazie all’utilizzo di prodotti originali di cancelleria della Longo S.p.A., prodotti tra gli anni ’30 e gli anni ’70, in cui l’artista ne ripercorre idealmente la vicenda e la filosofia.
«L’artista – spiega la curatrice Raffaella Salato nel suo testo critico alla mostra – sceglie gli oggetti anche per il peculiare rapporto che essi hanno con il tempo, inteso come un costante divenire.
In questa ricerca è evidente il ruolo primario giocato dalla memoria, che è capace di catturare e tramandare le “tracce di passato” affinché divengano testimonianza tangibile di ciò che è stato, anche a beneficio delle generazioni future».
Gomme da cancellare, incluse quelle esagonali per eliminare i tratti di penna, pastelli a cera, cuscinetti di inchiostro per timbri, righelli e squadre, la carta-carbone che serviva a replicare in più copie i documenti sono al centro delle opere di Angelini e raccontano di un cambiamento epocale delle abitudini che ha investito la nostra società in tempi rapidissimi e che ha visto il digitale prendere il posto dell’analogico.
Il titolo della mostra A ciascuno il suo giorno sottolinea l’importanza dell’arte nel dare valore alla memoria, nel rileggere la storia per attribuirle significato, per consegnarla e renderla percepibile alle nuove generazioni, nonostante lo scorrere del tempo.
Una mostra che permette di riscoprire il legame insolito fra industria e arte che è alla base del mecenatismo migliore in Italia, ascoltando la storia di un uomo, Giorgio Longo, che fu figura di grande rilievo in entrambi i campi.