“L’occhio in gioco” conquista il pubblico giovane Degli oltre 50 mila che hanno già visitato la mostra il 70% è sotto i 50 anni

- DATA INIZIO: 24/09/2022

- DATA FINE: 26/02/2023

- LUOGO: Padova, Palazzo del Monte di Pietà

L’OCCHIO IN GIOCO

Padova, Palazzo del Monte di Pietà

24 settembre 2022 – 26 febbraio 2023

 

 

Comunicato stampa

 

 

“L’occhio in gioco” conquista il pubblico giovane

Degli oltre  50 mila che hanno già visitato la mostra

il 70% è  sotto i 50 anni.

 

 

Tra gli addetti ai lavori e gli esperti di eventi espostivi, “L’occhio in gioco”, l’importante mostra internazionale promossa dalla Fondazione Casa di Risparmio di Padova e Rovigo e dall’Università di Padova (a Padova, in Palazzo del Monte, sino al 26 febbraio), è un caso di studio. Per la tipologia e l’età dei visitatori.

L’indagine effettuata da Fondazione Cariparo ha confermato un dato che risulta  del resto evidente a chiunque osservi la coda che si forma regolarmente nelle giornate di fine settimana per poter accedere alla mostra. Coda composta, per la gran parte,  da famiglie con bambini e da giovani e giovanissimi.

In effetti, circa i due terzi degli  50 mila visitatori che sino all’ultimo week end sono entrati in mostra, è risultata essere costituita da under 50, meglio ancora da under 40/45. Ovvero da un pubblico ampiamente diverso da quello delle precedenti mostre proposte dalla medesima sede, mostre pur di gradissimo successo come quelle dedicate a Pietro Bembo e a Galileo. È una mostra che sa attrarre quindi un pubblico nuovo, persone giovani che vogliono farsi coinvolgere e imparare divertendosi. Attratte da un passaparola amplificato dai social. Ed è una mostra fortemente didattica, che sta conquistando le scolaresche, dalle elementari alle superiori. Non è un caso che in coda ci siano ben 411 classi prenotate, molte provenienti da altre province venete.

Le opere esposte sono di straordinario rilievo: dai preziosi codici medievali al Gruppo N, passando per Balla, Boccioni, Kandinskij, Kapoor, Klee, Seurat, Vasarely, ..

Un percorso che si snoda nell’intero Palazzo, lungo ben 450 opere, che coinvolge il visitatore emotivamente ma anche fisicamente, ad esempio nell’aprire delle cassettiere per confrontarne i contenuti. Chi visita questa mostra si sente protagonista (come confermano i molti selfies) perché interagisce, attraverso i suoi movimenti, con diverse opere.

Ad essere proposto qui è un nuovo modello espositivo, che abbraccia e unisce due dimensioni: lo sguardo generale, che accompagna il visitatore a comprendere l’indagine e lo sviluppo delle arti sul tema del movimento, e uno, più specifico, che indaga i rapporti tra la psicologia della percezione e la creatività. La sezione dedicata alla percezione, al movimento, al colore, all’optical come caleidoscopio è curata da Luca Massimo Barbero, mentre quella denominata “La scuola patavina di psicologia della percezione, il Gruppo N e l’arte programmata” è affidata, a Guido Bartorelli, Andrea Bobbio, Giovanni Galfano, e Massimo Grassi, dell’Università di Padova.

Una mostra molto “dotta” e pensata (il catalogo edito da Silvana è in 2 ponderosi volumi, arricchiti da saggi di approfondimento davvero fondamentali), e tuttavia percepita come “divertente” e leggera. Dove l’opera d’arte non è da riverire ma da godere. Con l’animo del bambino, ed infatti i laboratori per i più piccoli sono presi d’assalto.

 

sito internet: www.palazzodelmontepadova.com

 

 

Uffici stampa

 

Ufficio Stampa della Mostra:

Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499

Rif. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net

Foto della mostra disponibili su: www.studioesseci.net

 

Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Media Relation

Alessandra Veronese – cell. 348 311 11 44

Comunicazione

Roberto Fioretto – Responsabile Ufficio Comunicazione – Tel. 049 8234800

comunicazione@fondazionecariparo.it

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1 thought on ““L’occhio in gioco” conquista il pubblico giovane Degli oltre 50 mila che hanno già visitato la mostra il 70% è sotto i 50 anni

  1. La mostra è, effettivamente, molto molto bella. Si inizia con gli studi partiti proprio dall’università di Padova (qualche secolo fa…) per poi passare attraverso l’evolversi di alcune ricerche sulla “percezione” dell’opera artistica – e qui, vedere alcuni lavori originali da Kandinsky a Malevic a Max Bill lascia veramente senza fiato – fino ad arrivare, infine, ai giganti dell’optical: su tutti Victor Vasarely, del quale si possono ammirare moltissime opere che permettono a chi già lo conosce di scoprire sempre nuovi dettagli del suo incredibile lavoro “matematico” sulla costruzione delle tele (che ne dovrebbe permettere, almeno in teoria, la riproduzione casalinga – magari facendo un passo indietro rispetto alla “riproducibilità tecnica” di cui parlava Benjamin, consentendo quindi all’opera d’arte di rimanere tale anche nella sua riproduzione, in quanto manuale). Per chi non è interessato alla teorizzazione di questi percorsi artistici, rimane comunque un percorso dal forte impatto visivo (con anche una deriva mainstream laddove si mostra l’utilizzo dell’optical nel pop, da David Bowie agli Uriah Heep…). Il percorso termina con una ampia rappresentazione di opere del Gruppo N, uno dei più famosi e prolifici raggruppamenti artistici che – proprio nel padovano – chiude idealmente le intuizioni nate proprio nell’università di Padova sfruttando tutte le tecniche artigianali possibili per ingannare e sollecitare l’occhio umano (e far così “muovere” il cervello, sia in senso fisico che metaforico). Dopo di loro (anni ’70), la riproducibilità tecnica del già citato Benjamin ha preso il sopravvento e ormai gli effetti visivi, passando dal cinema ai computer e ora addirittura ai telefoni, fanno parte del vissuto quotidiano: la modernità viene continuamente superata. Resta, però, inalterata l’importanza di questi innovatori dell’arte visiva e molte di queste opere sono ancora in grado di stimolare la nostra percezione, senza schermi led laser video, ma con la materia che possiamo toccare. E non è poco.

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