L’agenzia atomica iraniana ha annunciato stamattina che le operazioni di caricamento del combustibile all’interno del reattore della centrale nucleare di Bushehr sono a tutti gli effetti iniziate. Nei giorni scorsi la polemica nei confronti della Russia e più nello specifico di Putin era divampata. “L’operazione di trasferimento del combustibile nucleare verso il reattore è stata realizzata il 21 agosto in presenza del vicepresidente (iraniano) Akbar Salehi, capo dell’agenzia nucleare (Oiea) e di Serghiei Kiriyenko”, capo dell’agenzia atomica russa, Rosatom, che ha diretto la costruzione della centrale iraniana. Non “una parte di qualche gioco” ma un “progetto pilota”, che costituisce una “garanzia aggiuntiva” dell’assenza di rischi di proliferazione nucleare e che potrebbe preludere a una “ulteriore cooperazione” con Teheran: lo ha ribadito il viceministro degli esteri russo, Serghiei Riabkov, ha commentato con l’agenzia Itar-Tass l’avvio, dopo oltre 35 anni, della prima centrale nucleare iraniana di Bushehr. “La formula della fornitura di carburante alla centrale di Bushehr, del suo ritorno alla Russia sotto la supervisione dell’Aiea – ha detto -, si aggiungono all’assicurazione che l’Iran desidera sviluppare una cooperazione seria nel settore dell’energia atomica ed essere aperto all’Aiea”. Il progetto, ha osservato, “dimostra chiaramente all’Iran quali benefici può ottenere dalla cooperazione con la Russia e altri partner internazionali nel settore dell’energia atomica nel caso risponda a tutte le domande sulla natura esclusivamente pacifica del suo programma nucleare”. “Questo è un progetto pilota, e la cooperazione può continuare”, ha concluso, ricordando che “le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu non proibiscono la cooperazione nella costruzione di altri reattori ad acqua leggera, che hanno rischi minimi di proliferazione nucleare”.