Oltre 150 opere delle migliori artiste vissute tra ‘500 e ‘600 testimoniano incredibili storie di vita talentuosa e moderna.

Le Signore dell’arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600

Le signore dell’Arte è una mostra di grande rilevanza per il livello di ricerca che ha accompagnato la sua preparazione, e per la qualità delle opere proposte in esposizione.

Dopo aver subito ritardi nell’apertura a causa delle limitazioni causate dal Covid19, si è finalmente aperta con la previsione di chiusura il 25 luglio.

Ora l’attenzione della critica e del pubblico ha stimolato gli organizzatori a prorogare il termine di chiusura per cui chi non ha avuto ancora occasione di visitarla potrà farlo fino al 22 agosto prossimo.

Un grande sforzo perché era necessario ottenere l’assenso al prolungamento del prestito da ben 67 prestatori.

Per fortuna le gallerie degli Uffizi, il Museo di Capodimonte, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, la Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria Borghese, i Musei Reali di Torino, la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia) e gli altri prestatori hanno concesso la proroga

Sarà ancora possibile allora conoscere le 34 diverse artiste che vengono riscoperte attraverso oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa vitalità creativa tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”.

Agli occhi dei visitatori viene presentata non solo la maestria compositiva di queste pittrici, ma anche il ruolo sociale che hanno rivestito nel loro tempo, alcune affermate presso le grandi corti internazionali, altre vere e proprie imprenditrici, tutte capaci di confrontarsi con i propri ideali e con diversi stili di vita.

Tra le 34 artiste, per citarne solo alcune, spicca Artemisia Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza e rivolta, coraggiosa artista e caparbia imprenditrice.

La sua arte rivaleggia con quella degli stessi pittori uomini dell’epoca e il suo successo è diventato un esempio di lotta contro l’autorità e il potere artistico paterno, contro il confinamento riservato alle donne.

Poi la cremonese Sofonisba Anguissola, artista di corte, per oltre dieci anni al seguito del re Filippo II a Madrid.

Ancora Giovanna Garzoni, altra modernissima donna che visse tra Venezia, Napoli, Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose pergamene.

La mostra, curata da Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, è promossa dal Comune di Milano- Cultura e realizzata da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno di Fondazione Bracco.

Questa mostra rappresenta un nuovo tassello di un più ampio progetto dedicato alla scoperta e promozione del talento femminile, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dedicato all’universo delle donne.