Partire dal monumento per il sesto centenario della nascita di Dante per ricordare, con le celebrazioni del settimo centenario della morte
La mano che crea. La Galleria pubblica di UGO ZANNONI (1836-1919). Scultore collezionista e mecenate
La Galleria d’Arte Moderna di Verona ha riaperto le sue sale al pubblico il 27 giugno
Con una grande mostra dedicata allo scultore veronese Ugo Zannoni (1836 -1919)
Artista che visse una lunga carriera all’insegna di relazioni artistiche tra Verona, Milano e Venezia, animata dall’impegno civile a favore della cultura e dei musei cittadini.
Tra il 1905 e il 1918, Zannoni donò ai Musei Civici veronesi la sua collezione di circa 200 opere d’arte, contribuendo così a gettare le basi per la costituzione di una Galleria d’Arte Moderna a Verona.
Grazie a una sistematica campagna di ricognizione, le circa 200 opere donate, sono state oggetto di ricerche, interventi conservativi, documentazione fotografica e schedatura.
Zannoni fu infatti scultore, collezionista e mecenate”, tema conduttore dell’allestimento espositivo, è un viaggio nella storia secolare del collezionismo veronese, che ha contribuito a fare della città una delle mete d’Italia più ammirate e ricche di monumenti e musei.
La sua fama è legata in particolare alla famosa statua di dante in piazza dei Signori di Verona che egli scolpì non ancora trentenne , vincendo un importante concorso promosso dalla città in occasione del sesto centenario della nascita di Dante.
La mostra, nell’anno dei 700 anni della morte di Dante, ricorda quell’evento presentando il primo bozzetto del monumento.
Ma presenta anche una serie di altre opere che rivalutano la figura di un artista la cui fama fu oscurata dalle avanguardie dell’arte.
Gessi, sculture, vedute e ritratti realizzati o acquisiti da Zannoni e diventati patrimonio della comunità veronese.