Intellettuale, scrittore, traduttore, saggista e pittore, Emilio Tadini attribuì una grande importanza al rapporto tra uomo, città e paesaggio.
LA CITTA’: L’ETICO E LO SPAZIO di EMILIO TADINI
A vent’anni dalla morte di Emilio Tadini, pittore, scrittore e saggista di rilievo nel panorama italiano, presso la sede dell’archivio, la Casa Museo Spazio Tadini, in via Jommelli, 24, si svolge dal 1° giugno 2022 al 15 aprile 2023 la mostra La città: l’Etico e lo Spazio che vede esposte tele, documenti inediti dell’archivio e scritti dell’artista.
Figura poliedrica Emilio Tadini (1927-2002) è stato un intellettuale che ha segnato il suo tempo per la sua capacità espressiva di scrittore e saggista che lo ha portato, tra l’altro, a scrivere e tradurre alcuni dei più importanti autori del Novecento e non solo quali Pound, Eliot, Auden, Stendhal, Melville, Shakespeare, Joyce, Mallarmé, Celine, Faulkner.
Accanto al suo amore per la scrittura, negli anni ’50, Emilio Tadini inizia a sperimentare un nuovo linguaggio espressivo: la pittura.
I primi dipinti sono il risultato di una ricerca simbolica e figurativa che ricorda molto Bosch.
I suoi primi lavori pittorici si presentano già con delle aree tematiche ben precise, come capitoli di un racconto.
Il primo ciclo è “Saggio sul Nazismo” (1960), seguito da una serie di opere intitolate Il giardino freddo e Il posto dei bambini (1966) e Vita di Voltaire.
La sua prima mostra è a Venezia alla Galleria del Cavallino nel 1961 e il suo primo collezionista è l’artista Tancredi Parmeggiani.
E’ solo l’inizio di un percorso di costante dialogo di Tadini con vari artisti, italiani ed esteri con i quali porta avanti il suo lavoro di ricerca culturale e artistica come Fontana, Calder, Tilson, Adami, Pardi, Ceretti, Mulas, Varisco etc.
Negli anni a seguire Tadini si avvicinò al realismo esistenziale e integrale tanto quanto alla “Pop Art” inglese.
Nel 1965 partecipa alla prima mostra milanese presso lo Studio Marconi di Milano con Mario Schifano, Valerio Adami e Lucio Del Pezzo.
Con questa mostra apre un periodo di intenso lavoro artistico e una lunga collaborazione con Giorgio Marconi dove, insieme ad altri artisti, tutti i giorni si incontra per progettare mostre sue e di altri contribuendo in modo continuativo e ragionato alla diffusione culturale dell’arte del 900 a Milano.
Nel 2001, un anno prima della sua morte, la città di Milano gli rende omaggio con una mostra antologica Emilio Tadini: Opere 1959/2000, a Palazzo Reale.
La città: l’Etico e lo Spazio mostra ed eventi correlati sono stati realizzati in collaborazione con Fondazione del Corriere della Sera e Fondazione Marconi e riguarda un interesse particolare di Tadini.
Tadini si è interessato alla città come spazio di relazione, di crescita culturale e sviluppo fino ad eleggerla simbolo della cultura di un popolo.
Ne ha parlato attraverso la sua pittura, con un ciclo pittorico dedicato, Città italiane (1988-1991), in molti suoi romanzi che hanno al centro la città di Milano (come La lunga notte, 1987, e La tempesta, 1993), ma anche trattando temi attinenti alla gestione pubblica della città nei suoi articoli sul “Corriere della Sera” e su altre testate come la rivista “La città” ideata nel 1997 da Carlo Orsi con Tadini, Vergani, Giorgio Teruzzi e Gianfranco Pardi.
Questa mostra costituisce una continuazione ideale di quella terminata il 5 marzo 2022 presso la galleria Giò Marconi di Milano, Viaggio in Italia, testimoniando, ancora una volta, l’importanza attribuita da Tadini alla relazione tra l’uomo e il paesaggio.