JOAN JONAS

Museo d’arte contemporanea di Serralves dedica una mostra personale all’artista americana, pioniere della performance, dei video e delle installazioni d’arte Joan Jonas

JOAN JONAS

PORTO   – Museo d’arte contemporanea di Serralves
Rua Dom João de Castro 210 – Porto, 4150-417 (Portogallo)

 

Joan Jonas, "Lines in the Sand" (ancora), 2002, The Kitchen, New York, New York, 2004.
Joan Jonas, “Lines in the Sand” (ancora), 2002, The Kitchen, New York, New York, 2004.

 

Museo d’arte contemporanea di Serralves

Il Museo Serralves è il principale museo di arte contemporanea del Portogallo, situato in una posizione unica nel parco della tenuta di Serralves, che comprende anche un parco e una villa. Attraverso la sua collezione, mostre temporanee, programmi educativi, iniziative editoriali e collaborazioni nazionali e internazionali, il Museo promuove la comprensione e l’apprezzamento dell’arte e della cultura contemporanea.

Presentare il lavoro degli artisti, rafforzare i legami con la comunità locale e incoraggiare la riflessione sul rapporto tra arte e ambiente che è intrinseco al contesto di Serralves, sono centrali nella missione del Museo.

 

La mostra dedicata a JOAN JONAS

Fino al primo settembre il Museo dedica una mostra personale all’artista americana, pioniere della performance, dei video e delle installazioni d’arte Joan Jonas, classe 1936.  Jonas è una delle più riconosciute artiste viventi; affermatasi negli anni ’60 e ’70 grazie alla sua pionieristica pratica performativa e video, non ha mai smesso di stupire il pubblico, con un lavoro capace di reinterpretato sempre in modo originale la relazione tra l’arte e le forme della narrazione attraverso video, istallazioni e performance intrecciati in continuo rinnovamento di soluzioni formali

Le opere di Jonas ricorrono spesso a vari oggetti, come maschere, specchi e schermi video per creare complesse immagini a strati, trasmettendo messaggi sia poetici che politici. La mostra, organizzata con la supervisione dell’artista, esplora la sua costante rivisitazione di opere e motivi precedenti.  La mostra prevede anche le riconfigurazioni di  due sue precedenti opere performative “Mirror Check” (1970) e “Mirror Piece I & II: Reconstruction” (1969 / 2018-19).

 

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