Una mostra che vuole svelare l’animo forte e poliedrico di Renato Guttuso, l’artista siciliano tra i più importanti del novecento Italiano
Io Renato Guttuso
Da giugno fino a ottobre presso il Museo Civico di Noto – Ex Convento di Santa Chiara, è possibile visitare la mostra Io, Renato Guttuso a cura di Giuliana Fiori.
Rensto Guttuso (Bagheria, Palermo, 1911 – Roma 1987è stato uno dei più significativi rappresentanti dell’arte italiana contemporanea,.
Si distingue per una visione dolorosamente ma umanamente poetica e per la ricchezza delle forme stilistiche.
Prendendo le mosse da un violento espressionismo, con accenti di forte denuncia sociale (Crocifissione, 1941), nel dopoguerra fu tra gli animatori del movimento realista e dal 1960 guardò con interesse all’avanguardia europea.
La mostra che Noto dedica a Gutturo è il primo evento espositivo organizzato da Sikarte, associazione culturale siciliana che si propone di rendere più fruibili al pubblico i luoghi unici del territorio isolano anche attraverso l’ideazione di mostre d’arte
La mostra di noto si presenta come un racconto visivo attraverso un’accurata selezione di opere capaci di rivelare il Guttuso uomo, artista, intellettuale, politico e scenografo. Ogni lavoro esposto mostra un lato pubblico o privato della sua vita.
Dalla sua nostalgia per la Sicilia (paesaggi isolani) al suo trasferimento a Roma (i suoi “tetti”); dai suoi affetti e amori (i ritratti della moglie, di uomini politici con cui aveva rapporti personali oltre che professionali) all’eros (i nudi di modelle).
Non viene trascurato il suo impegno politico presente nelle tele in cui racconta le battaglie per l’uguaglianza sociale.
Infine, la sua prolifica produzione di scenografie per il teatro, e la cospicua collezione di bozzetti dei costumi di scena, risalente al decennio che va dagli anni ’60