Una mostra che vuol essere un messaggio e un auspicio: ricongiungere spazio e movimento , rimettersi in sesto , riconquistare la normalità
A DISTANZA RAVVICINATA
Il 18 maggio 2020, dopo il periodo di chiusura imposto da COVID 19, ha riaperto al pubblico la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAMC) con una mostra dal titolo emblematico, in periodo di dustanziamenti sociali imposti dalla pandemia: A distanza ravvicinata.
Accorciare le distanze, riassaporare quelle che hanno sempre caratterizzato lo stare del pubblico al museo e di fronte a un’opera.
Ritoccare con lo sguardo l’arte , riprovare il trasporto e l’ emozione che il contatto diretto , anche se solo visuale, con l’opera può trasmettere.
La mostra aperta alla GNAMC è quindi un invito a mantenere la distanza fisica e lasciare indietro quella sociale.
Oggi è il tempo di riconciliarsi con i luoghi per sentirsi a casa ovunque.
C’è una nuova consapevolezza : il mondo è cambiato, ma non è più da conquistare, bensì da abitare”.
La mostra offre quindi il riconquistato dialogo con opere di una collezione sorprendente e di eccezionale qualità che costruisce nuovi mondi e nuove combinazioni, rintracciando ogni volta connessioni e rimandi, derive e approdi sempre nuovi.
Basta l’elenco dei nomi degli artisti in mostra per capire la qualità dell mostra:
Afro, Robert Adams, Franco Angeli, Stefano Arienti, Luciano Bartolini, Alberto Burri, Enrico Castellani, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, Pietro Consagra, Daniela De Lorenzo, Giacomo Ginotti, Luisa Lambri, Bice Lazzari, Alberto Magnelli, Fausto Melotti, Paolo Meoni, Mirko, Gastone Novelli, Pino Pascali, Achille Perilli, Corrado Sassi, Toti Scialoja.