Una mostra che parte da uno sguardo sul lavoro di uno dei protagonisti più visionari della scena architettonica italiana della seconda metà del Novecento, Aldo Loris Rossi
Il Museo MADRE di Napoli ospita la mostra IL RESTO DI NIENTE, aperta al pubblico dal 30 maggio al 29 luglio
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Nel cuore storico di Napoli, i tre piani dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina ospitano il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina con una ricca collezione permanente dei più rappresentativi artisti a cavallo tra XX e XXI secolo a livello internazionale.
Un piano del museo viene dedicato alle mostre temporanee e dal 30 maggio 2024 è allestita la mostra Il resto di niente, dedicata alla relazione tra i contesti architettonici e le esperienze identitarie ed emotive che li abitano, a cura di Eva Fabbris con Giovanna Manzotti, da un’idea di Sabato De Sarno.
Il titolo della mostra riprende l’omonimo romanzo di Enzo Striano che, a partire dalle vicende personali della protagonista, traccia un ritratto delle trasformazioni sociali e antropologiche che interessano Napoli negli anni della rivoluzione del 1799. La mostra Il resto di niente riprende in modo figurato i temi trattati dal libro che, tra soggettività e storia, indaga la possibilità di trasformazioni sociali e antropologiche in un’epoca di fortissimo cambiamento per la città partenopea.
Napoli e i suoi mutamenti sono quindi al centro del percorso espositivo.
La mostra è infatti un racconto corale sul lavoro di uno dei protagonisti più visionari della scena architettonica italiana della seconda metà del Novecento, Aldo Loris Rossi (Bisaccia, 1933; Napoli, 2018).
Di Aldo Loris Rossi viene presentata in mostra una selezione di disegni e progetti da lui realizzati per Napoli, molti dei quali concepiti insieme a Donatella Mazzoleni, posti in un inedito dialogo con le opere di dodici artisti contemporanei di diversa provenienza e generazione, ognuno dei quali porta risposte e interpretazioni diverse.
Questi gli altri protagonisti del progetto espositivo: Vincenzo Agnetti (Milano 1926 – 1981), Giulio Delvè (Napoli, 1984), Özgür Kar (Ankara, 1992), Donatella Mazzoleni (Firenze, 1943), Franco Mazzucchelli (Milano, 1939), Jim C. Nedd (italo-colombiano, 1991), Sara Persico (Napoli, 1993), RM (Bianca Benenti Oriol e Marco Pezzotta, duo fondato a Ginevra, 2015), Domenico Salierno (Napoli, 1967), Nanda Vigo (Milano, 1936 – 2020), Angharad Williams (Ynys Môn, 1986) e Tobias Zielony (Wuppertal, 1974).
La mostra sancisce la ripresa dell’attività espositiva del Museo, dopo l’interruzione per consentire la prima fase di lavori e opere di manutenzione straordinaria.