Una mostra che vuol essere un omaggio alle celebrazioni dei 1600 anni della fondazione di Venezia.
Il mito di Venezia – da Hayez alla Biennale
Il 30 ottobre si è inaugurata al Castello di Novara la mostra Il mito di Venezia – da Hayez alla Biennale, organizzata da Mets Percorsi d’arte, Fondazione Castello e Comune di Novara.
Punto di partenza del percorso espositivo sono le opere di alcuni dei più grandi maestri che hanno operato nella città lagunare nel corso dei primi decenni dell’Ottocento influenzando significativamente con il loro insegnamento e i loro lavori lo svolgersi della pittura veneziana nella seconda metà del secolo, vera protagonista della rassegna.
Ottanta opere divise in otto sale nella splendida cornice del Castello Visconteo di Novara per raccontare il mito della città lagunare.
Partendo dal grande maestro Francesco Hayez il percorso presenta una ricca selezione delle opere più importanti – e spesso mai viste perché provenienti da prestigiose collezioni private – dei più noti artisti italiani della seconda metà dell’Ottocento.
La prima sala è dunque dedicata alla pittura di storia, con 4 importanti lavori di Francesco Hayez (1791-1882), assieme a opere di Ludovico Lipparini (1800-1856) Michelangelo Grigoletti (1801-1870), Marino Pompeo Molmenti (1819-1894) e Antonio Zona (1814-1892).
Nella seconda sala sono esposti quegli autori, veneziani e non, che hanno contribuito alla trasformazione del genere della veduta in quello del paesaggio: tra questi Ippolito Caffi (1809-1866) Giuseppe Canella (1788-1847), Federico Moja (1802-1885) e Domenico Bresolin (1813-1899) e poi Guglielmo Ciardi (1842-1917), Giacomo Favretto (1849-1887), Luigi Nono (1850-1918), Alessandro Milesi (1856-1945) e Ettore Tito (1859-1941).
La terza sala è dedicata ad uno dei più valenti e amati paesaggisti veneti, Guglielmo Ciardi, del quale sono esposte dodici opere.
Nelle tre sale a seguire troviamo incantevoli opere che hanno per tema la vita quotidiana, il mondo del lavoro, gli idilli amorosi, gli affetti e la famiglia dedicate alla “pittura del vero” con dipinti storici di Giacomo Favretto, di Pietro Fragiacomo, di Luigi Nono, di Ettore Tito.
La settima sala è interamente dedicata a Luigi Nono e offre un focus su una delle opere più celebri del pittore, il Refugium peccatorum.
L’ottava e ultima sala è infine dedicata alle opere realizzate dai medesimi artisti tra la fine degli anni Novanta dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, opere che spesso evidenziano il rinnovamento e il cambiamento di gusto indotti nella pittura veneziana dal confronto diretto con la cultura figurativa dei numerosi pittori stranieri che partecipavano alle nostre Biennali Internazionali d’Arte.
Una mostra ricca di opere e ben curata da Elisabetta Chiodini con un prestigioso Comitato scientifico diretto da Fernando Mazzocca di cui fanno parte Elena Di Raddo, Anna Mazzanti, Paul Nicholls, Paolo Serafini e Alessandra Tiddia.