Il falso nell’arte. Alceo Dossena e la scultura italiana del Rinascimento

Controllare preventivamente esattezza dei dati su mostra, orari e condizioni d’ingresso nel sito. NB obbligo Green Pass per accedere agli spazi espositivi chiusi

- DATA INIZIO: 03/10/2021

- DATA FINE: 09/01/2022

- LUOGO: ROVERETO - Mart

- INDIRIZZO: Corso Angelo Bettini, 43, 38068 Rovereto TN

- TEL: 800 397760

La più grande mostra di sempre su Alceo Dossena il grande falsario che negli anni Venti riuscì ad ingannare musei e collezionisti di tutto il mondo.

Il falso nell’arte. Alceo Dossena e la scultura italiana del Rinascimento

 

 

Dal 3 ottobre nelle sale del museo trentino, è possibile ammirare il più vasto nucleo di opere del grande falsario cremonese che sia mai stata finora proposta al pubblico.

Alceo Dossena (Cremona, 1878 – Roma, 1937) fu un artista straordinario, capace di imitare i capolavori di artisti del Medioevo e del Rinascimento, come Donatello, Nino Pisano, Giovanni Pisano, Andrea del Verrocchio e altri, con una perfezione tale da ingannare curatori, storici dell’arte, esperti ai quali si rivolgevano Musei e collezionisti per i loro acquisti.

La mostra è stata voluta dal Presidente del Mart Vittorio Sgarbi che ha manifestato la convinzione che “Il vero falsario ha una personalità, non è un copista o un imitatore, e si può prefiggere di imitare uno stile, non un’opera“.

In effetti le opere di Dossena raggiunsero risultati di una qualità tale che vennero acquistate dai più grandi musei del mondo, per il tramite di antiquari che gli suggerivano i soggetti e gli fornivano i materiali.

Spesso non si trattava di copie di esemplari noti, ma di modelli originali realizzati secondo i dettami stilistici e le tecniche esecutive dell’antichità classica, del Due-Trecento o del Rinascimento.

Lo scandalo scoppiò nel 1928, quando Dossena interruppe ogni rapporto con gli antiquari e aprì le porte del suo studio romano a H.W. Parsons, storico dell’arte e consulente di numerosi musei americani.

Gli mostrò allora le fotografie che documentavano tutta la sua produzione.

Da questo momento, l’artista cominciò a firmare e datare i suoi lavori, alternando la creazione di opere in stile antico e altre di gusto contemporaneo.

Il percorso della mostra, curata da Dario Del Bufalo e Marco Horak presenta più di cento opere provenienti da collezioni pubbliche e private.

Interessanti sono poi due confronti con “falsi” recenti: le celebri teste realizzate per scherzo da Pietro Luridiana, Pier Francesco Ferrucci e Michele Ghelarducci, autori della “beffa delle false teste di Modì” attribuite con sicurezza da storici dell’arte ad Amedeo Modigliani.

ORARI DI APERTURA

  • martedì > domenica 10.00 – 18.00 (venerdì chiuse ore 21.00)

INFO

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