Una mostra che invita a vivere un’esperienza speciale tra opere sempre più rarefatte che sottolineano un’arte del togliere e che si pongono al confine della visibilità
GREGORIO BOTTA: Breathe Out
Breathe out è la mostra di Gregorio Botta che si inaugura a Bologna il 30 settembre e che va in parallelo con la mostra Breathe in che si inaugura allo Studio Testori a Napoli il 29 settembre.
Insieme, le due esposizioni intendono indagare la produzione recente dell’artista e si congiungono, formalmente, presentando le opere inedite dal ciclo Hölderlin Paradise.
Artista partenopeo Gregorio Botta (Napoli, 1953) si forma a Roma dove studia all’Accademia di Belle Arti seguendo i corsi del grande maestro Scialoja.
Il suo lavoro è segnato da una intensa ricerca sull’encausto che lo mette a contatto con la cera, materia particolare nella sua arte.
Botta ha rivolto la sua ricerca all’arte di disegnare con la luce, con la trasparenza e la leggerezza che gli permette di creare opere sempre più rarefatte che sottolineano un’arte del togliere e che si pongono al confine della visibilità.
Nelle opere in mostra Botta affronta in particolare l’idea del vuoto, il senso di precarietà, la percezione di equilibrio stabile e instabile offrendo al visitatore un percorso che si “apre”, come ad essere un passaggio che deve essere compiuto.
Lo spettatore è invitato a vivere in un’esperienza poetica, anche grazie al riverbero di materiali quali il vetro, la cera, la carta di riso.
Un’esperienza che pone al centro il respiro in cui l’espirazione è il momento del rilascio, dell’abbandono, dell’uscita dal sé, nell’atmosfera speciale che le sue opere sanno provocare.
Da anni Botta espone in Italia e all’estero e sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come Galleria Nazionale d’Arte Moderna, MAXXI, Macro e Palazzo delle Esposizioni a Roma; museo Madre a Napoli, Mart a Rovereto, Musma a Matera; e poi a Francoforte e New York.