Le raffinate opere di Giulio Paolini, ricche di citazioni che rimandano ai classici dell’arte, dialogano con l’architettura rinascimentale del Museo Novecento di Firenze.
GIULIO PAOLINI. Quando è il presente?
Il Museo Novecento di Firenze è dedicato all’arte italiana del XX e XXI secolo e propone oltre ad una collezione permanente, mostre e cicli espositivi, installazioni e progetti speciali.
La sede espositiva è l’antico spedale delle leopoldine di piazza Santa Maria Novella.
Dal 18 marzo il Museo presenta una mostra personale dedicata ad uno tra i grandi maestri dell’arte italiana del Novecento: Giulio Paolini (1940).
Nato a Genova Paolini ha orientato la sua ricerca artistica nell’Arte Concettuale, attento a sviluppare una riflessione sui complessi rapporti tra opera d’arte e spettatore.
Lo fa attraverso un raffinato gioco di rimandi ricco di citazioni di classici dell’arte.
L’artista considera lo spettatore che si pone di fronte alle sue opere non come un passivo osservatore ma come parte attiva che nella sua azione del vedere ed osservare crea una relazione particolare, una struttura linguistica tra artista e osservatore.
Per Paolini, infatti, l’opera d’arte crea una ideale ed enigmatica linea di comunicazione che, in qualche modo, fa entrare l’osservatore nell’opera, rendendolo un protagonista al pari dell’opera stessa.
L’arte di Paolini è un’arte dotta e raffinata, dove la citazione, come il frammento o la rievocazione, sono strumenti per mettere in scena il suo personale teatro della rappresentazione artistica arricchito da mitologie e memorie.
A Firenze Giulio Paolini è il protagonista di un progetto espositivo inedito, ideato dall’artista stesso, che riunisce opere della sua produzione più recente in dialogo con l’architettura rinascimentale delle sale al piano terra del Museo Novecento.
Il titolo della mostra Quando è il presente?, tratto da una lettera del poeta Rainer Maria Rilke, offre a Paolini lo spunto per una meditazione sul tempo e sulla nostra impossibilità di afferrarlo, combinando gli interrogativi sul ruolo dell’arte e la figura dell’artista con quelli sull’esistenza e il suo fluire.