Le opere e le installazioni ambientali di Giuliana Rosso immergono il visitatore in una realtà oscillante tra fantastico, irreale e onirico
GIULIANA ROSSO. Bored bones – Mostra Brescia
BRESCIA – The Address, Art Gallery Via Felice Cavallotti, 5
Dal 28/05 al 16/09/2023
The Address, Art Gallery, che nel 2019 ha aperto a Brescia la sua prima sede in Italia presenta dal 28 maggio Bored Bones, la prima personale di Giuliana Rosso in galleria, a cura di Treti Galaxie.
Nata a Chivasso nel 1992 Giuliana Rosso vive oggi a Torino dove si è formata all’Accademia di Belle arti.
Giuliana Rosso lavora nel campo della pittura, del disegno e dell’installazione ambientale.
A Brescia, proponendo tecniche e materiali cari alla sua ricerca, quali carboncino su carta da spolvero, cartapesta e olio su tela, Giuliana Rosso presenta nuove installazioni ambientali, sculture e opere pittoriche in bilico tra realtà e immaginazione, consistenza e allusione, gravità e leggerezza.
La mostra è strutturata come un montaggio di diverse possibili mostre personali dell’artista, tra loro connesse da elementi ricorrenti e trame sommerse, come episodi di una serie in streaming suggeriti e condensati nelle stanze della galleria.
Popolata da soggetti ritratti in situazioni di quieta incertezza e transitorietà, Bored Bones si configura come un luogo aperto alla scoperta individuale, un invito a recuperare, attivare e alimentare il senso di avventura e meraviglia che cullava di carezze le corse nei nostri luminosi pomeriggi di maggio.
Il visitatore viene accolto da un’opera appoggiata alla parete.
Sembra in procinto di essere allestita, o disallestita prima di essere di nuovo imballata.
Ma si nota presto che le viti sono di plastica, sovradimensionate, irreali, come materializzate da un cartone animato.
A terra, vicino al dipinto, una pinza e un cacciavite giocattolo.
L’installazione/disinstallazione di questa opera è una dichiarazione della poetica dell’artista, dello stato dei suoi soggetti, sempre ritratti in situazioni di transitorietà.
Seguono poi figure leggere e fluttuanti che accolgono oltre la spessa porta di una camera blindata.
In evidenza la loro fragile struttura, che si riflette su chi osserva, e le fragilità del visitatore danno stabilità e peso al contesto.
Stese e distese in verticale guardano il visitatore che esce, lasciando però i loro colori.
La mostra è una successione di situazioni irreali, oscillanti tra fantastico e onirico.
Passaggi di stato con acqua che non bagna e fuoco che non scalda.
Ardentemente fradicie queste opere ritraggono ciò che maggiormente temono.
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