In mostra a Pisa una retrospettiva del maestro della pittura Metafisica
Giorgio de Chirico e la pittura metafisica
La mostra “De Chirico e la Metafisica” racconta l’opera di de Chirico, in un lungo viaggio attraverso immagini e parole, una navigazione fatta di partenze e ritorni lungo l’arco del Novecento lasciando tracce profonde ancora recepibili.
La mostra permette di conoscere de Chirico grazie a una serie di chiavi di lettura che possono aprire il sipario sui suoi enigmi.
Permette di percorrere il suo magnifico labirinto.
Aiuta a scoprire la collezione personale dell’Artista ovvero i “de Chirico di de Chirico”, fulcro di questa mostra.
Grazie al supporto delle più prestigiose istituzioni nazionali, come:
- la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma,
- la Pinacoteca di Brera,
- il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e non solo,
e con la collaborazione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, il progetto presenterà a Palazzo Blu una serie di assoluti capolavori.
Tutte opere capaci di testimoniare l’evoluzione della ricerca di Giorgio de Chirico e di mostrare l’evoluzione della breve ma straordinaria stagione metafisica tramite i suoi esponenti più illustri.
Anche se nato a Volo in nella greca Tessaglia Giorgio de Chirico (1888-1978) è considerato uno dei più importanti pittori italiani del Novecento.
Artista di spessore internazionale è stato il maestro della Pittura metafisica, che ha influenzato generazioni di artisti.
E’ stato un movimento artistico di grande rilevanza internazionale, espressione di un’arte che usa gli strumenti tecnici tipici delle pittura (prospettiva, chiaroscuro, colore) per rappresentare qualcosa che va al di là dell’esperienza sensoriale, lasciando spazio a sogni e visioni frutto dell’inconscio.
Nella pittura metafisica anche i luoghi, per quanto realistici, assumono una valenza onirica per via di una prospettiva spesso distorta, di elementi apparentemente fuori luogo (statue, manichini) e di colori innaturali.
Nelle sue opere si incontrano infatti piazze vuote, manichini senza volto, colonne e busti di marmo: vestigia di un passato arcaico che riaffiora nell’universo onirico dello spettatore.
Le opere di Giorgio de Chirico sono attimi rubati a un sogno, catturati e trasposti sulla tela, come testimonianze di un inconscio che si confessa in un quadro e non tra le pagine di un diario.