Tra i fondatori della Pittura Analitica che negli anni Settanta del Novecento accomunava artisti che reagivano al “dominio” dell’arte concettuale
GIANFRANCO ZAPPETTINI The golden age
La galleria Mazzoleni è stata fondata a Torino nel 1986 da Giovanni e Anna Pia Mazzoleni, come naturale evoluzione della loro collezione privata iniziata nella prima metà degli anni ’50.
La sede storica torinese, che occupa tre piani di Palazzo Panizza, nella centrale piazza Solferino, è stata affiancata dal 2014 da quella di Londra, nel distretto artistico di Mayfair.
Per oltre tre decadi Mazzoleni ha esposto circa duecento artisti italiani e internazionali del XX secolo, con programmi espositivi di calibro museale, concentrandosi sull’arte del secondo dopoguerra italiano, in stretta collaborazione con gli archivi e le fondazioni di riferimento degli artisti.
Il 15 febbraio la galleria ha aperto i suoi spazi all’artista genovese Gianfranco Zappettini (1939).
Zappettini, co-fondatore negli anni ’70 del movimento internazionale della Pittura Analitica (estesosi tra Italia, Germania, Francia e Olanda), è considerato tra i più importanti pittori astratti italiani viventi.
La definizione “Pittura Analitica” fu coniata nel 1974 dal critico e storico dell’arte tedesco Klaus Honnef.
Identificata anche con altri nomi (Pittura Pittura, Nuova Pittura, Fundamental Painting o Pura Pittura), la Pittura Analitica esprime una voglia di ripartire da zero, usando in forma pura e portata alla massima semplicità, una superficie e dei colori, con i quali l’artista dipinge per dipingere e nulla di più.
Non è stato un vero e proprio movimento e l’unico elemento che li accomunava era la volontà di reagire ai dettami sostenuti dall’Arte concettuale che, proponendo il definitivo abbandono di ogni finzione rappresentativa, considerava il mezzo della pittura come assolutamente superato.
Il percorso espositivo della mostra torinese mette in luce accostamenti estetici e concettuali che attraversano tre decenni di attività artistica.
The Golden age/ l’età dell’oro a cui rimanda il titolo, si riferisce ad un’auspicata epoca di ricchezza spirituale, che seguirà – a detta dell’artista – l’attuale epoca di decadenza.
L’oro è qui inteso in senso simbolico: rappresenta lo stato più perfetto e prezioso della materia, portatore di innumerevoli significati e simbolo di perfezione metafisica.