La pittura di Arcimboldo usa una tecnica e un linguaggio ancora attuale e capace di alimentare la ricerca artistica nei contemporanei.

Face à Arcimboldo

Il Centre Pompidou-Metz è il primo decentramento del prestigioso Centre Pompidou di Parigi., uno dei principali istituti culturali nazionali di Francia e tra i più rinomati a livello internazionale.

Come il Centro Parigino anche a Metz vengono proposte mostre di grande interesse; tra queste la mostra dedicata al pittore manierista italiano Giuseppe Arcimboldo nato a Milano nel 1527 e morto nel 1593.

Nata dal dialogo tra l’artista Maurizio Cattelan e Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz e curatrice della mostra con Anne Horvath, la mostra Face à Arcimboldo propone una visita particolare nei meandri del pensiero di questo misterioso pittore del XVI secolo, per perforare l’attualità del suo vocabolario, senza seguire alcun ordine cronologico.

Certamente Arcimboldo fu un inventore e pensatore le cui riflessioni e opere vanno oltre la questione della rappresentazione del volto in pittura.

La mostra evidenzia quanto il suo lavoro abbia permeato la storia dell’arte per cinque secoli e fa luce su molti dibattiti filosofici e politici anche dei giorni nostri.

La mostra di Metz si ispira alla grande mostra che nel 1987 Palazzo Grassi a Venezia gli dedicò, dopo che la mostra  al MoMA di New York del 1936 aveva riacceso i riflettori sulla sua arte.

Il tema delle trasformazioni del volto nel 500 e nel 900 rendono attuali opere che avevano celebrato Arcimboldo nelle corti del suo tempo ma poi erano state quasi totalmente dimenticate.

Oggi i ritratti compositi di Arcimboldo sono universalmente conosciuti e Metz li ripropone in un progetto di dialogo con gli artisti di ieri e di oggi.

Si possono così ritrovare in mostra le famose Stagioni del Museo del Louvre e della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid, i disegni a penna e lavanda azzurra delle Gallerie degli Uffizi, oltre ai sorprendenti cartoni per le vetrate del Duomo di Milano creati all’inizio della sua carriera.

Con Arcimboldo dialogano circa 250 opere di 130 artisti che mostrano come l’impronta della libertà creativa di Arcimboldo e la sua influenza seguano un filo conduttore che attraversa i secoli fino ai giorni nostri.