Erwin Wurm scultore e performer che nella ceramica esprime il senso dell’effimero.
ERWIN WURM DISSOLUTION
Il MAK è un museo e uno spazio di sperimentazione per le arti applicate che propone le connessioni tra design, architettura e arte contemporanea.
Ha una vasta collezione di opere che comprende varie epoche, materiali e discipline artistiche e che propone nella sua esposizione permanente con l’obiettivo di garantire un adeguato riconoscimento e posizionamento delle arti applicate.
Con il medesimo obiettivo il Museo propone inoltre esposizioni temporanee sempre ricercate e di buon livello.
Nei programmi espositivi la ceramica è sempre stata riconosciuta tra le eccellenze dell’arte applicata, sintesi di creatività, design e funzionalità.
Dall’8 maggio i locali del MAK ospitano una mostra personale di Erwin Wurn dal titolo Dissolution.
Wurn, per la sua prima mostra in un contesto museale, propone una selezione di sculture gestuali in ceramica, sculture antropomorfe, le cui forme oscillano tra l’effimero e il fisico.
Con Dissolution, Wurm si mette alla ricerca di un processo creativo che non può essere completamente controllato.
La parola “dissoluzione” ha connotazioni di disintegrazione, decadimento, decomposizione e confini evanescenti.
Le sculture, con le dita, le mani, le labbra, le bocche, i seni, le pance, gli ombelichi, i nasi e le orecchie sporgenti, escono con forza da una massa di argilla.
Tra queste si incontrano anche le cosiddette sculture effimere, opere nelle quali l’interazione dell’artista performer con l’oggetto, inserisce un elemento di casualità nella realizzazione dell’opera.
Nascono così opere dove sembra quasi che l’azione di modellamento dell’argilla si blocchi e il risultato sono sculture che sembrano sul punto di sfaldarsi.