Artista ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista, Isgrò è uno dei pionieri del linguaggio artistico del dopoguerra
EMILIO ISGRO’ Effacer pour dévoiler
PARIGI – Tornabuoni Art 16 Avenue Matignon, 75008
Dal 20/10 al 23(12/2023
Tornabuoni Art Paris apre il 20 ottobre 2022 una mostra dedicata a Emilio Isgrò (1937) uno dei pionieri del linguaggio artistico del dopoguerra.
Nato nella piccola città di Barcellona in Sicilia, si trasferisce a Milano nel 1956, dove debutta in campo letterario con una raccolta di poesie intitolata Fiere del Sud.
Nonostante non inizi a produrre opere d’arte visiva prima del 1960, quando l’artista si trasferisce a Venezia, in questi anni, gli sforzi letterari di Isgrò e l’amore per la parola scritta gettano già le basi per le sue successive opere di “Poesia visiva”.
Questa nuova forma di arte concettuale emerge nel 1964, quando, in un mondo di sovra-informazione, artisti come Isgrò iniziano a mettere in discussione l’uso della parola scritta e la rispettiva relazione con le immagini.
In risposta a ciò Isgrò inizia ad utilizzare nelle sue opere “inchiostro di china nero per colpire i grandi classici della letteratura mondiale, dalla Divina Commedia di Dante alle tragedie di Shakespeare oltre ad una varietà di opuscoli e articoli di giornale.
Come ha precisato in più occasioni lo stesso artista descrivendo la sua ormai iconica tecnica della cancellatura, lo scopo delle sue cancellature non è quello di distruggere la parola ma di preservarla, ponendo fine al modo in cui è stata svuotata di significato attraverso la sua comunicazione dai media.
Siamo stati nutriti da una gamma così ricca di parole che alla fine non le leggiamo più.
Ma se ci vengono tolte per un momento, allora riscopriamo di nuovo tutta la loro forza e il loro potere”.
Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, Isgrò “cancella” tre delle più vaste enciclopedie del mondo: Enciclopedia Treccani, Encyclopædia Britannica e Encyclopédie Larousse.
Da allora l’artista continua a lavorare con lo scopo di ripristinare la comunicazione tra popoli, parole e immagini.
Nel corso degli anni Isgrò ha poi sviluppato maggiormente la sua pratica attraverso la combinazione della cancellatura con immagini quali mappe e dipinti.
I nuovi progetti includono anche il ciclo di sculture Semi d’arancia e Le api della Torah, un gruppo di opere con insetti.
Il suo impatto e la sua importanza nel panorama artistico moderno sono oggi sempre più riconosciuti, come dimostra il recente ingresso dell’artista nelle collezioni del Centre Pompidou di Parigi e le sue numerose partecipazioni a grandi eventi artistici, come le edizioni della Biennale di Venezia del 1972, 1978, 1986 e 1993.