Una mostra collettiva di artiste afferenti il contesto regionale toscano è in linea con il ruolo del Centro Pecci e della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita la mostra COLORESCENZE. Artiste, Toscana, Futuro
Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato è una istituzione culturale italiana progettata da zero e aperta nel 1988.
L’obiettivo dei fondatori è stato quello di presentare, collezionare, documentare e supportare le ricerche artistiche di arti visive e performative, cinema, musica, architettura, design, moda e letteratura.
Dopo la caduta del muro di Berlino il Centro Pecci dedicò, tempestivamente e pionieristicamente, una mostra alla scena artistica non-ufficiale sovietica, sull’onda della Perestrojka.
Il 27 giugno 2024 il Centro ha inaugurato due mostre, COLORESCENZE. Artiste, Toscana, Futuro e YU JI. Hide Me in Your Belly.
COLORESCENZE. Artiste, Toscana, Futuro a cura di Stefano Collicelli Cagol e Elena Magini rimarrà aperta al pubblico fino al 13 ottobre 2024.
L’esposizione riunisce dodici artiste, toscane di origine o di adozione, appartenenti a diverse generazioni e impegnate nella produzione di nuove forme e nuovi immaginari con materiali spesso raccolti sul territorio, sempre capaci di suggerire strumenti e vocaboli inaspettati per costruire il futuro.
Il titolo è esemplificativo: una parola ispirata da un collage di Lucia Marcucci che sembra unire – attraverso il riferimento al colore e alla conoscenza – universi differenti, ma mai come oggi così vicini: l’arte, la scienza e la sapienza.
Nel sistema dell’arte contemporanea questo gruppo di artiste straordinarie racconta l’unicità del contesto toscano, caratterizzato da una presenza capillare di creatività che lo differenzia dalla concentrazione di altre regioni italiane.
Queste le artiste in mostra:
Francesca Banchelli, Chiara Bettazzi, Chiara Camoni, Giulia Cenci, Isabella Costabile, Daniela De Lorenzo, Helena Hladilová, Christiane Löhr, Lucia Marcucci, Margherita Moscardini, Moira Ricci, Sandra Tomboloni.
Le opere traggono linfa dalle comunità di riferimento, dai materiali trovati –naturali o artificiali –, dalla possibilità di collaborare con maestranze artigiane e da una relazione dialogica con il paesaggio.
Condividere saperi per superare la fragilità del singolo, scandagliare e ricostruire apocalissi senza timore ma con precisione e punte di irriverenza, costruire forme allo stesso tempo minimaliste e barocche, creare alleanze tra specie, di esseri mostruosi e storie fantastiche – tutte queste azioni invitano a un’esperienza unica del tempo, dello spazio e della parola.
La scelta di presentare le opere di un gruppo di artiste afferenti al contesto regionale risponde al particolare ruolo del Centro Pecci e della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana quali organismo di coordinamento della produzione artistica della regione.
In questa prospettiva è nata la necessità di indagare possibili forme di progettazione specifiche per il territorio, grazie alle voci delle artiste che lo abitano.
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