Nel suo procedimento di trascrizione/cancellazione di un testo Claudio Adami ci pone di fronte al tempo, come dissolto nell’incertezza tra immagine e rappresentazione.
CLAUDIO ADAMI Tra le righe
E3 Arte Contemporanea nasce nel 2014 nel centro storico di Brescia e concentra da subito la sua attenzione sulle più stimolanti ricerche dei linguaggi contemporanei.
Dal 7 maggio 2022 la galleria ospita la mostra personale di uno dei suoi artisti, Claudio Adami.
Nato a Città di Castello, Perugia, nel 1951 Adami si forma artisticamente a Roma, dove entra in contatto con un gruppo di artisti protagonisti della corrente definita Nuova Pittura.
Successivamente sposta i suoi interessi verso la fotografia, ma non si cura degli aspetti puramente formali del linguaggio quanto piuttosto si sofferma sui labili confini di obiettività del mezzo fotografico stesso.
Dagli anni Ottanta ritorna al segno grafico e inizia un percorso di ricerca sulla parola che lo porta ad una sintesi dove la parola scritta perde il suo aspetto e la sua funzione, si tramuta in puro segno nero che accumulandosi sulla superficie bianca della carta o della tela diventa pura stesura pittorica.
La mostra Tra le righe presenta questi ultimi lavori di Adami nei quali l’atto di trascrizione/cancellazione di testi, in questo caso parole di Samuel Beckett, fa cogliere il tempo come dissolto proprio nel momento in cui ci imbattiamo nella incertezza, nell’aporia dell’immagine e della rappresentazione.
È come se, ogni qualvolta proviamo a percepire il tempo in presa diretta, ci rendessimo conto che non possiamo esperire alcun evento senza collocarlo all’interno di una “scena” che lo contenga e che ne accolga il significato.
Dal testo del catalogo, curato da Mario de Candia e Diletta Borromeo, si può comprendere meglio il senso del lavoro di Adami: La parola e il segno possono essere specchio dell’identità.
L’atto fisico della scrittura, come sappiamo, attraverso il gesto lascia tracce mentali, produce segni, può evocare immagini oniriche, è simbolo, elemento visivo.
La scrittura di claudioadami è visibile ma non leggibile, è testimone dell’atto e del suo significato, di procedimento concreto che costituisce la negazione stessa della pittura.
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GRAZIE!