L’influenza dell’immaginario dantesco sulla visione di artisti, architetti e illustratori in mostra ad Urbino.
Città di Dio. Città degli uomini. Architetture dantesche e utopie urbane
Le collezioni della Galleria Nazionale delle Marche sono esposte in una cornice unica al mondo: lo splendido Palazzo Ducale di Urbino, voluto da Federico da Montefeltro a gloria della sua casata e, al contempo, espressione della sua personalità di uomo del Rinascimento, che coniugava la cultura con il mestiere delle armi e l’abilità politica.
Per valorizzare le straordinarie collezioni la Galleria propone mostre temporanee come Città di Dio. Città degli uomini, Architetture dantesche e utopie urbane l’esposizione inaugurata il 26 novembre 2021 e che rimarrà visitabile fino al 27 marzo 2022.
La mostra si inserisce all’interno del programma di celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante.
Il focus di questa esposizione è incentrato sull’influenza dell’immaginario dantesco sulla visione di artisti, architetti e illustratori.
Un immaginario straordinariamente ricco è infatti offerto, nella Divina Commedia, dalla descrizione accurata dei luoghi attraversati da Dante e Virgilio, capace di dare forma fisica e illusoria ai sogni e paure più profonde, animando un’infinita sequenza di paesaggi immaginari che, a partire dagli affreschi trecenteschi ci porta fino alla modernità.
Forma tangibile a quegli spazi, venne data dagli architetti razionalisti Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni, alla fine degli anni Trenta del Novecento, nel progetto – mai realizzato- del Danteum.
È stato questo il primo tentativo in cui l’architettura veniva chiamata a dare forma tangibile al capolavoro di Dante, attraverso uno spazio realmente percorribile.
Quest’opera, illustrata attraverso i materiali originari, conservati all’Archivio Lingeri di Milano e mai esposti nella loro completezza, viene messa in dialogo con la Città ideale, capolavoro – anch’esso emblematico – del Rinascimento italiano ed opera chiave delle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche
Un’esposizione in cui la Città di Dio e la Città degli Uomini sembrano ricomporsi in un confronto visivo e concettuale tra l’immaginario dantesco e la sua interpretazione attuale, nasce la più ampia riflessione sul complesso e mutevole confronto tra racconto e immagine, attraverso le visioni potenti e originali proposte, che riflettono sulla fragile natura del mondo contemporaneo riletto attraverso gli occhi di Dante.