Una straordinaria donazione, la collezione di vetri di Cappagli Serretti, offre un’occasione unica per avvicinarsi al mondo del vetro, scoprirne le tecniche di lavorazione, i segreti e – soprattutto – la sua fragile bellezza.
Vetri dal Rinascimento all’Ottocento. La donazione Cappagli Serretti per i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna
Il Museo civico medievale di Bologna ha inaugurato il 13 novembre 2021 la mostra Vetri dal Rinascimento all’Ottocento per celebrare l’importante donazione della preziosa collezione Cappagli Serretti (117 vetri), che va ad incrementare il già cospicuo patrimonio museale di vetri del Museo.
La collezione Cappagli Serretti è di grandissimo pregio non solo per il considerevole numero di oggetti e per la loro indubbia qualità artistica, ma anche e soprattutto per il fatto che essa consente di avere una panoramica ampia ed esaustiva sulla vetreria europea dal Seicento agli inizi del Novecento.
La mostra permette infatti di allargare lo sguardo ben oltre gli orizzonti italiani per conoscere, ad esempio, il mondo vetrario inglese e spagnolo del Settecento o la colorata produzione boema dell’Ottocento.
Le varie manifatture sparse nel continente non costituivano mondi a sé stanti, isolati gli uni dagli altri, ma erano in realtà in stretta relazione condividendo tecniche, forme e motivi decorativi, ma mantenendo sempre degli specifici caratteri che le contraddistinguono.
La mostra, curata da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Mauro Stocco, è organizzata dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, in particolare con il Museo del Vetro di Murano.
Collaborazione importante anche in considerazione della presenza nella donazione di una ricca presenza di un gruppo di opere del Seicento veneziano, che spiccano per unicità e qualità tecnica.
Ben documentato dagli oggetti esposti in mostra è poi il fenomeno, ancora poco studiato, della produzione veneziana ed europea settecentesca a imitazione di quella boema.
Accanto ad oggetti pregiati presenti nelle tavole aristocratiche o borghesi, è presente nella collezione anche un notevole gruppo di oggetti “popolari” o d’uso più comune, quali i vetri utilizzati nelle spezierie come strumenti da laboratorio (storte, imbuti, versatoi).
La mostra si pone quindi come un’occasione unica per avvicinarsi al mondo del vetro, scoprirne le tecniche di lavorazione, i segreti e – soprattutto – la sua fragile bellezza.