Un grande omaggio a due straordinari artisti, la coppia nella vita e nel lavoro Christo e Jeanne-Claude, a due anni dalla scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff.
Christo e Jeanne-Claude. Projects
Un anno dopo la scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff (1935 – 2020), il Castello di Miradolo dedica una grande mostra alla coppia visionaria, che ha rivoluzionato il modo di concepire l’opera d’arte e il suo processo di realizzazione.
L’esposizione Christo e Jeanne-Claude. Projects, proporrà da ottobre 2022 una serie di progetti, maquettes, fotografie e video delle loro famose performances ed installazioni, insieme ad alcune delle opere che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.
Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard e progettata in collaborazione con la Fondazione Christo e Jeanne-Claude di New York, la mostra presenterà circa sessanta opere.
Le maquettes (tecniche miste su cartone applicato su legno di varie misure) saranno accompagnate da un’ampia sezione fotografica e proiezioni di alcuni video-documenti della loro realizzazione:
- l’Imballaggio d’aria di Documenta a Kassel (1968), una struttura gonfiabile in materiale plastico alta circa 85 metri,
- Mastaba (1977-2018), l’opera monumentale sul Serpentine Lake di Hyde Park formata da 7.506 barili dipinti ed impilati uno sull’altro a formare un tronco di piramide galleggiante,
- Valley Curtain (1970/72) il telo di 380 metri che ha colorato di arancione la vallata di Rifle in Colorado,
- Surrounded Island (1980/83), che ha circondato le isole della baia di Biscayne a, Miami con una cintura di polipropilene fucsia,
- Over the river (1992-2017, non realizzata),
- The Umbrellas (1984/91),
- The gates (2004/05), il percorso di 30 chilometri di “portici” che ha attraversato il Central Park di New York,
- Running fence (1976),
- Pont Neuf (1985), l’imballaggio del più vecchio ponte di Parigi,
- Reichstag (1995) di Berlino imballaggio con un tessuto argentato.
- The floating Piers, la passerella di 4,5 chilometri sul lago d’Iseo (2016),
A questo nucleo centrale, si affiancano due ampie sezioni dedicate a movimenti artistici che in qualche modo hanno influenzato o sono venuti a contatto con il loro lavoro.
La prima è dedicata al Nouveau rèalisme, importante movimento parigino del decennio 1960/70, con opere di César, Klein, Spoerri, Rotella, Arman e Raysse, a cui partecipò il giovane Christo realizzando i primi impacchettamenti.
La seconda sezione pone l’attenzione sul vasto movimento internazionale della Land Art, corrente nata negli stati Uniti, alla quale si sono affiancate, in ambito europeo e internazionale, molte “esperienze d’arte” che vedono come fulcro della loro riflessione e azione il rapporto dell’uomo con la natura e con il paesaggio, con opere di Richard Long, Hamish Fulton, Andy Goldsworthy, Ólafur Elíasson, Giuseppe Penone, Germano Olivotto, le foto originali di Gianfranco Gorgoni dei “lavori manifesto” della land art di Walter De Maria, Robert Smithson, Michael Heizer, Dennis Oppenheim e James Turrell.
La mostra risponde alla filosofia della Fondazione Cosso che dal 2008 è proprietaria del castello e del suo parco storico: Il nostro obiettivo: trasmettere attenzione e interesse verso la cultura, con progetti rivolti soprattutto ai giovani e alle famiglie, per dare voce alla bellezza, perchè il bello conduce al buono.