Mostra prorogata 15 settembre – 29 ottobre 2022 – Attraverso immagini che paiono astratte il fotografo Francesco Zizola evoca il valore del rapporto dell’uomo con il mare
MARE OMNIS Fotografie di Francesco Zizola
La Galleria del Cembalo nasce dal desiderio di restituire al mondo dell’arte alcune delle splendide sale al pianterreno di Palazzo Borghese destinate alla fine del Settecento da Marcantonio VI Borghese a ospitare la prestigiosa collezione del Cardinale Scipione, poi trasferita a Villa Borghese.
Dal 27 aprile 2022, in questi prestigiosi spazi, la Galleria del Cembalo accoglierà i visitatori con Mare Omnis mostra fotografica di Francesco Zizola.
Mostra prorogata 15 settembre – 29 ottobre 2022
La mostra presenta una raccolta di 22 fotografie di grande formato che sembrano raffigurare delle costellazioni lontanissime.
In realtà sono tonnare, ossia reti da pesca inserite nel grande mare Mediterraneo fotografate da un drone: reti che i tonnarotti – coloro che si occupano della mattanza – installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa.
Nelle fotografie i punti bianchi sono boe e i fili argentati sono le cime che assicurano le parti galleggianti ai fondali.
Le immagini sono state tutte realizzate nel mare del Sulcis, nella Sardegna sudoccidentale, presso la Tonnara di Portoscuso, che in quelle acque opera da secoli.
La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica e vuol far riflettere sulla vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie.
Le immagini fotografiche indagano il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso.
L’artista attraverso immagini che paiono tanto lontane dalla nostra quotidianità, vuole in effetti ricordare il valore del costruire i propri strumenti di lavoro, gettare le reti in mare, trascorrere giorni e mesi in attesa della pesca, essere soggetti alle leggi della natura.
Si tratta di un patrimonio di saperi legati alla prossimità con il mare e ad una vita in rapporto con esso che oggi stanno scomparendo per essere sostituiti da metodi di pesca intensivi e industriali.
La scelta della stampa in bianco e nero è fatta per stimolare l’immaginazione di chi guarda verso uno spaesamento percettivo; il fotografo mette in atto un deliberato inganno semantico per deviare i sensi utilizzando la memoria istintiva.
Così, le grandi reti della tonnara finiscono ad assomigliare a cose diverse; alcuni ci leggono dei dream catcher etnici, altri dei graffiti arcaici, altri ancora delle costellazioni nella notte.
Il 16 giugno la Galleria ha organizzato un incontro con Francesco Zizola per la presentazione dei volumi fotografici Aguanta e Mare Omnis.