Chantal Akerman (Bruxelles, 1950 – Parigi, 2015), regista, artista, attrice, scrittrice e sceneggiatrice, è una dei più importanti registi della sua generazione.
Chantal Akerman STANZE Sul custodire e il perdere
Casa Masaccio | Centro per l’Arte Contemporanea presenta. il secondo appuntamento di ESPORRE IL CINEMA, un ciclo di mostre legate annualmente al Premio Marco Melani che, per l’edizione del 2021, è stato consegnato alla memoria di Chantal Akerman (Bruxelles, 1950 – Parigi, 2015).
Chantal Akerman, regista, artista, attrice, scrittrice e sceneggiatrice, è una dei più importanti registi della sua generazione.
Figura di punta nel cinema europeo sperimentale, sin dai primi anni 70 ha avuto un ruolo cruciale nella graduale dissoluzione, così emblematica negli ultimi vent’anni, delle frontiere tra lo spazio del cinema e quello dell’arte.
È dal 1995 che, spesso ma non sempre, incomincia ad usare i suoi lungometraggi come punto di partenza nel processo di una riconfigurazione spazio-temporale.
Al centro del suo interesse da sempre appare la casa come spazio domestico e senso di appartenenza, anche se spesso l’artista, figlia di ebrei polacchi sopravvissuti ad Auschwitz e rifugiati in Belgio, dichiarava di non appartenere a nessun luogo.
STANZE. Sul custodire e il perdere, che dal 26 febbraio 2022, prende voce e corpo nello storico edificio, la cui originaria destinazione d’uso era proprio quella domestica, interagisce con la natura non standardizzata dello spazio di Casa Masaccio, già di per sé narrativo.
Assecondando la sua politica espositiva e culturale, anche in questa occasione Casa Masaccio insiste sull’idea di una contiguità semantica tra il percorso espositivo e il contesto architettonico con una mostra che asseconda le potenzialità del cinema come spazio tridimensionale e come esperienza spaziale oltre che temporale.
Le stanze, luoghi fisici densi di significati metaforici, sono tanto tratti semantici dell’abitare quanto spazi interiori e unità metriche della poesia.
Il percorso espositivo, rendendo il visitatore partecipe della dinamica e del movimento delle immagini, si articola tra senso di appartenenza e sentimento di perdita, soglie e confini, tra interiorità e esteriorità.
Le istallazioni sonore e video, a canali multipli, di Akerman proposte, mostrano un’artista che indaga la realtà moltiplicando lo spazio domestico.
Il luogo dell’indagine estetica e concettuale sul tempo che passa è l’interno di una stanza che si dilata attraverso il movimento ipnotico e circolare della ripresa.