Nella ricerca più recente Carlo Steiner si relaziona con la materia pittorica, e lo fa adottando come pigmento le spore fungine
CARLO STEINER. Spore
Dal 24 febbraio la galleria Gagliardi e Domke di Torino presenta Spore, una mostra personale di Carlo Steiner, a cura di Lorena Tadorni.
In questa mostra l’artista espone per la prima volta al pubblico una trentina di opere, realizzate tra il 2018 e il 2021, frutto della sua recente ricerca sulla pittura.
Nato a Terni nel 1957, Carlo Steiner vive e lavora a Milano.
Di formazione classica l’artista si diploma alla Nuova Accademia di Belle Arti/NABA e inizia una carriera artistica che lo vede impegnato come pittore, scultore, grafico, film-maker, performer.
Artista sperimentatore di tecniche e materiali espressivi inusuali, nei lavori recenti si relaziona con la materia pittorica, e lo fa adottando come pigmento le spore fungine.
La natura è sempre stata una sua costante fonte di ispirazione.
Dalle farfalle realizzate con farina e acqua – vere e proprie ostie – ai cristalli di neve fatti di materiale ferroso, Steiner ha esplorato il rapporto fra artificio e natura, fino a farlo diventare il centro della sua ricerca.
Da alcuni anni l’artista sta portando avanti un’attività di studio sull’universo micologico, a partire da un’originaria passione, quasi ancestrale, che da sempre lo porta nei boschi a scandagliare la vegetazione fungina.
Mettendo insieme l’atto esplorativo, esperienza diretta che fonda il lavoro stesso, con la ricerca pittorica, Steiner ha fatto dell’impalpabilità delle spore la poetica dei suoi ultimi lavori.
La mostra da Gagliardi e Domke espone le opere recenti dell’artista, incentrate su questa ricerca.