L’artista italiano Carlo Guaita ha un modo particolare di procedere nella realizzazione delle sue opere. I suoi monocromi sono il risultato di una stratificazione continua di colore, aggiunto o tolto senza progettualità o linearità.
CARLO GUAITA. Quasi Paesaggio
PARIGI – GALERIE BERNARD BOUCHE 123, Rue Vieille du Temple 75003 Paris
Dal 14/01 al 11/03/2023
La galleria d’arte parigina Bernard Bouche dedica la prima mostra del 2023 all’artista italiano Carlo GUAITA.
Nato a Palermo nel 1954 Carlo Guaita vive e lavora a Firenze.
La sua ricerca mette a confronto pittura monocroma e paesaggio accompagnando il pubblico in un viaggio speciale attraverso la scultura (cemento, pietra o cartone), la pittura e i libri.
Guaita usa una tecnica molto personale, realizza una stratificazione continua, quasi un’archiviazione, come l’insieme di opere su carta, collage fotografia e china, o piccoli quadri monocromi, realizzati sul materiale più semplice possibile, passando sopra e ancora un colore diluito nella vernice trasparente finale sul supporto.
Il colore non viene steso ma lasciato depositare orizzontalmente.
Spesso, ma non sempre, appare il nero.
La sua intensità è tale da percepire una presenza piuttosto che un’assenza.
Dovrebbe essere una totale assenza di luce ma, paradossalmente, ha una sua forza emanante, a volte a causa di una saturazione, uno strato, una pressione, uno strappo, ma comunque in tutti i casi si tratta di un’assenza ottenuta per stratificazione.
E’ un doppio procedimento quello di Guaita, avanti e indietro, mettere e togliere.
Un procedimento privo di progettualità o linearità che produce paure, rotture, aggiunte cancellanti e cancellazioni incongrue da cui può derivare una sorta di figura sospesa, monocromo piatto, reso denso e paesaggio denso, reso piatto.
Questa figura si presenta come un non essere né l’uno, presenza e rappresentazione, né l’altro, assenza e astrazione, una figura che è sempre un quasi; quasi paesaggio.
Il lavoro di Carlo è rappresentato da Galerie Bernard Bouche a Parigi, Galleria Gentili a Firenze e Rita Urso a Milano.