Danilo Bucchi scopre una nuova dimensione fluida, dove il colore Blu si impone al segno nero su fondali bianchi e al rosso tra le tramature dei segni neri.
BLU Danilo Bucchi
L’universo liquido di Danilo Bucchi ha inaugurato il 18 gennaio, con l’anteprima assoluta della mostra Blu, il nuovo anno di attività della galleria romana Visionarea Artspace.
La mostra, all’auditorium della Conciliazione di Visionarea, si inserisce in un progetto ampio che, per il sesto anno consecutivo, vede il prezioso sostegno della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.
Nato a Roma nel 1978 Danilo Bucchi si è formato all’Accademia di Belle Arti di Roma, concentrandosi sulle tecniche di disegno, pittura e fotografia.
L’universo artistico di Bucchi è caratterizzato da una pittura dove coesistono l’elemento astratto, in un percorso gestuale fatto di segni, ed elementi figurativi tratti dall’immaginario collettivo dell’infanzia.
Con il nuovo millennio Danilo Bucchi ha cominciato una serie di esposizioni in Europa, America ed Estremo Oriente, oltre che consolidarsi come artista eclettico con la partecipazione alla Biennale Architettura di Venezia del 2016.
All’Auditorium della Conciliazione di Visionarea Artspace Bucchi presenta 14 nuove ed inedite tele di grande formato di Blu.
Con queste tele Bucchi torna nella sua Roma per narrare una novità sostanziale verso un colore ad alta caratura simbolica, elaborato con la consueta e meticolosa attenzione al rituale cromatico, al suo incidersi sul bianco netto dei fondali.
Una coscienza gestuale che affronta il ritmo e gli equilibri del segno, captando valenze liquide che solo il blu intuisce e sostiene con empatia mediterranea.
Una pittura che si muove tra le astrazioni del cielo e le brillantezze cristalline dell’acqua, aggiungendo la misteriosa coscienza minerale del blu, alchemico nel suo moto instabile delle valenze tonali, delle profondità gemmologiche, dei giochi luministici.
Questa serie di opere viene dopo una lunga sperimentazione di lavori caratterizzati dal segno nero su fondali bianchi e dopo aver inserito frangenti arteriosi di rosso tra le tramature dei segni neri, dopo aver affondato lo sguardo nel nero totale.