Anteprima della Mostra a palazzo Bonaparte a Roma di Bill Viola, uno dei maestri contemporanei della video arte.
BILL VIOLA
Dopo un importante restauro, Generali Italia apre Palazzo Bonaparte a Roma, il primo spazio Generali Valore Cultura che, grazie alla partnership con Arthemisia, diventa un nuovo polo di arte e cultura per la comunità.
Lo storico palazzo – conosciuto per il suo balconcino verde dove Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone Bonaparte, osservava il via vai dalle feritoie della verandina tra Piazza Venezia e via del Corso – accoglierà mostre, eventi culturali e didattici con particolare attenzione alle famiglie e ai giovani.
Dal 5 marzo 2022 Palazzo Bonaparte ospiterà una mostra dell’artista americano di origini italiane Bill Viola, con un progetto espositivo a cura di Kira Perov che ripercorrerà l’intera carriera dell’artista attraverso dieci grandi installazioni.
Nato a Queens New York nel 1951 Bill Viola è uno dei più apprezzati artisti impegnati nella videoarte.
Bill Viola è l’artista che ha creato coinvolgenti installazioni, performance di musica elettronica, lavori per la televisione e video straordinari presenti nelle migliori collezioni dei musei di tutto il mondo.
Il suo lavoro si concentra sugli aspetti universali della vita, rifacendosi in parte alle tradizioni spirituali occidentali e orientali.
Dopo un periodo di residenza in Giappone, le opere di Viola iniziano ad essere esposte in molti musei del mondo: l’artista raggiunge così la fama, ricevendo premi e riconoscimenti a livello internazionale e continuando a creare un’ingente quantità di opere nel corso degli anni.
Negli anni ’80 Bill Viola decide di abbandonare la sua visione strutturalista dell’arte per avvicinarsi ad uno stile più visionario.
È proprio in questo periodo che riscopre l’utilizzo della pellicola in bianco e nero, che servirà, inoltre, per la realizzazione della sua più grande esposizione personale all’interno di un museo: il MoMA di New York.
Con il nuovo millennio le installazioni di Viola diventano via via sempre più complesse, implicando anche l’utilizzo di attori appositamente scritturati, un’ampia troupe di proporzioni cinematografiche di cui lo stesso artista è anche direttore tecnico e di set di grandi dimensioni.