Bice Lazzari. La poetica del segno

Un’antologica che ripercorre le tappe principali della ricerca di Bice Lazzari interprete solitaria ma centrale dell’arte italiana del  XX secolo

Bice Lazzari. La poetica del segno

FIRENZE – Museo Novecento
Complesso dello Spedale delle Leopoldine –Piazza santa Maria Novella ,10
Fino al 13 febbraio 2020 

 

Bice Lazzari. La poetica del segno
Bice Lazzari. La poetica del segno

 

Inaugurato il 24 giugno 2014, il Museo Novecento è dedicato all’arte del XX secolo. 

Il Museo propone una selezione di opere delle collezioni civiche, che illustrano con ampio respiro l’arte italiana della prima metà del Novecento.  

La sede è il complesso delle Ex Leopoldine che, dopo aver ospitato per secoli malati e mendicanti, è stato convertito in luogo di accoglienza e istruzione per giovani fanciulle povere. 

Possiede alcune importanti collezioni d’artista. 

In particolare il lascito Ottone Rosai donato  al Comune di Firenze nel 1963.  

Il Museo possiede inoltre opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri. 

Negli spazi per esposizioni temporanee presenta inoltre una ricca programmazione di mostre. 

Fino al 13 febbraio ospita un’antologica che ripercorre le tappe principali della ricerca di Bice Lazzari interprete solitaria ma centrale dell’arte italiana del XX secolo . 

 

 

Bice Lazzari (1900 – 1981) nasce a Venezia in una famiglia borghese. 

Agli esordi si dedica alla pittura, attratta dai paesaggi lagunari. 

Dalla seconda metà degli anni Venti Bice Lazzari inizia a lavorare anche al telaio. 

In quel periodo produce manufatti di arte applicata di vario tipo, dalle stoffe alle sciarpe, alle borse, ai tappeti annodati a mano.  

In quegli anni Bice collabora con i maggiori architetti e decoratori veneziani dell’epoca, tra cui il cognato Carlo Scarpa, marito della sorella minore Ninni. 

Guarda quindi alle avanguardie internazionali dell’astrazione , Kandinsky e Klee. 

Poi  si avvicina all’Informale, quando abbandona i colori a olio in favore dell’utilizzo di colle, sabbie, tempere e più tardi acrilici.  

Le opere di questi anni sono raffinati intrecci di segni elementari che certamente risentono della lezione di Mirò o, ancor di più, di Klee, e, pur nella loro scarna essenzialità, rappresentano forse la fase più interessante della sua produzione pittorica 

 

ORARI
Invernale (1 ottobre -31 marzo)
Tutti i giorni dalla ore 11.00 alle ore 19.00 (giovedì chiude ore 14.00) 

INFO
Tel. +39 055 286132

info@muse.comune.fi.it  

www.museonovecento.it  

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