Due artisti propongono alla galleria Francesca Minini di Milano le loro riflessioni sulle relazioni tra cultura e natura.
Armando Andrade Tudela and Daniel Steegmann Mangrané: Voler leggere la schiuma
La Galleria Francesca Minini di Milano dal 14 settembre propone una mostra collettiva a due teste: Armando Andrade Tudela e Daniel Steegmann Mangrané.
Armando Andrade Tudela, peruviano nato a Lima nel 1975, ha indirizzato la sua ricerca artistica sulle interfacce intersecanti tra cultura popolare, politica e arte.
Pur utilizzando spesso il contesto culturale e storico sudamericano come punto di partenza, a un livello più profondo il lavoro di Andrade Tudela mette in discussione complessi sistemi di traduzione e transfert.
Per esempio, egli indaga su come vengono assimilate ed espresse le idee estetiche politicamente, o socialmente, a livello locale.
Egli si muove liberamente tra una vasta gamma di media e materiali, tra cui fotografia e video, scultura, disegno e installazione, incorporando regolarmente anche elementi di artigianato e design nel suo lavoro.
Nelle sue opere sono spesso presenti tecniche quasi documentarie, come interviste registrate ed esplorazioni fotografiche in loco, combinate con riferimenti alla storia, alla politica e alla cultura informale o vernacolare.
Daniel Steegmann Mangrané, nato a Barcellona nel 1977, è un artista spagnolo che vive in Brasile e ha concentrato la sua ricerca artistica sulla relazione tra cultura e natura.
Il suo interesse dper la biologia lo ha portato a indagare complessi sistemi ecologici e a introdurre il mondo naturale all’interno delle sue opere.
Nella sua produzione sono evidenti numerosi riferimenti alla foresta pluviale in Brasile – come rami, foglie e insetti – che, uniti a forme geometriche e motivi astratti, aprono a riflessioni sulle complesse dinamiche tra gli elementi che ci circondano.