La ricerca artistica di Alessandro Sciaraffa si concentra sulla sound art, lo studio delle onde sonore e dei fenomeni invisibili della natura, rappresentate con l’aiuto della tecnologia.
ALESSANDRO SCIARAFFA. SINFONIA
La GAM di Torino presenta negli spazi della Sala 1 Sinfonia, installazione immersiva e partecipativa di Alessandro Sciaraffa a cura di Sara d’Alessandro Manozzo.
Destinata alla collezione permanente della GAM, Sinfonia è esposta per la prima volta negli spazi del museo e si trasferirà in primavera nelle sale della Fondazione e Galleria TSE Art Destination, a Nur-Sultan, una delle realtà più dinamiche nel panorama artistico contemporaneo del Kazakhstan.
Questo a seguito del progetto presentato e vinto dal GAM per il bando Italian Council (IX edizione, 2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Si tratta di un programma che prevede il finanziamento di progetti culturali finalizzati alla promozione, produzione, conoscenza, diffusione della creazione contemporanea italiana in Italia e all’estero nel campo delle arti visive.
Il percorso artistico di Sciaraffa (Torino 1976) si concentra sui fenomeni invisibili della natura, che sviscera attraverso l’uso di tecnologie sperimentali che prevedono, spesso, il coinvolgimento del pubblico.
Il risultato del suo lavoro è caratterizzato dalla presenza simbiotica di suono, tecnologia e natura e, come già nell’opera Aurora presentata dalla GAM nel 2019 in occasione di Luci d’Artista.
Anche Sinfonia esplora e rende tangibile la luce scintillante, con le infinite sfumature di colori e forme, e il suono inudibile generato dall’aurora boreale, catturato attraverso apparecchiature capaci di captare le basse frequenze.
Sinfonia è infatti composta da un gong, da un sistema sonoro e da una proiezione video su uno schermo specchiante inseriti dentro uno spazio buio a unire due dei temi fondamentali nell’opera di Sciaraffa: il suono primitivo del gong e l’osservazione delle aurore boreali.
L’opera è quindi dedicata ai suoni delle profondità naturali, dagli aural chorus alle vibrazioni fisiche e archetipiche del gong intrecciando cultura, eventi naturali, onde sonore e tecnologia per offrire un’esperienza che conduce il visitatore in un viaggio immaginifico attraverso realtà fisiche sconosciute.