Art Night Venezia

La Casa dei Tre Oci, diventata spazio espositivo aperto al pubblico da pochi mesi e inaugurato con Personal Best di Elliott Erwitt, parteciperà il 23 giugno ad Art Night Venezia, con ingresso gratuito dalle 18 alle 24, offrendo un percorso di visita alle 22 insieme al curatore Denis Curti. La bella antologica di Erwitt con i suoi 140 scatti ha già superato i 15.000 visitatori incantandoli con ironia e lievità.  Art Night sarà anche un’occasione per il pubblico della notte bianca di visitare la Casa dei Tre Oci splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900 realizzata dall’artista Mario De Maria, per l’occasione la Casa sarà collegata anche dal Vaporetto dell’ARTE messo a disposizione dal Comune. La mostra dopo il MEP di Parigi, il Reina Sofia di Madrid e l’ ICP di New York, è arrivata a Venezia presentando una selezione di immagini tra le più celebri e significative del fotografo membro dal 1953 della storica agenzia Magnum, fondata al termine della seconda guerra mondiale da un gruppo fra i quali Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

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La Casa dei Tre Oci, diventata spazio espositivo aperto al pubblico da pochi mesi e inaugurato con Personal Best di Elliott Erwitt, parteciperà il 23 giugno ad Art Night Venezia, con ingresso gratuito dalle 18 alle 24, offrendo un percorso di visita alle 22 insieme al curatore Denis Curti. La bella antologica di Erwitt con i suoi 140 scatti ha già superato i 15.000 visitatori incantandoli con ironia e lievità.  Art Night sarà anche un’occasione per il pubblico della notte bianca di visitare la Casa dei Tre Oci splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900 realizzata dall’artista Mario De Maria, per l’occasione la Casa sarà collegata anche dal Vaporetto dell’ARTE messo a disposizione dal Comune. La mostra dopo il MEP di Parigi, il Reina Sofia di Madrid e l’ ICP di New York, è arrivata a Venezia presentando una selezione di immagini tra le più celebri e significative del fotografo membro dal 1953 della storica agenzia Magnum, fondata al termine della seconda guerra mondiale da un gruppo fra i quali Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

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Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo annuncia l’evento espositivo del 2013: dal 2 febbraio al 19 maggio, a Palazzo del Monte, si accederanno i riflettori sulla mostra Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento che riporterà a Padova, dopo cinque secoli, i capolavori della collezione che l’intellettuale veneto, poi divenuto cardinale, aveva riunito nella propria casa, ancora esistente nell’attuale via Altinate.  La grande mostra Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento. Capolavori da Bellini a Tiziano da Mantegna a Raffaello, che negli scorsi mesi è stata preceduta da un convegno internazionale di approfondimento, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Centro Internazionale Andrea Palladio e con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. La mostra è guidata da un consiglio scientifico presieduto da Howard Burns, dove siedono Giovanni Agosti, Davide Banzato, Guido Beltramini, David Alan Brown, Matteo Ceriana, Marco Collareta, Caroline Elam, Massimo Firpo, David Freedberg, Davide Gasparotto, Fabrizio Magani, Paola Marini, Arnold Nesselrath, Alessandro Nova, Pier Nicola Pagliara, Fernando Rigon, Vittoria Romani, Salvatore Settis, Adolfo Tura, Claudio Vela. E’ curata da Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Adolfo Tura Non a caso, per l’annuncio ufficiale dell’evento è stata scelta Casa Bembo, oggi sede del Museo della Terza Armata. Qui, negli anni padovani di Bembo, ovvero a partire dai primissimi anni Trenta del Cinquecento erano concentrati dipinti di grandi maestri come Mantegna e Raffaello, sculture antiche di prima grandezza, gemme, bronzetti, manoscritti miniati, monete rare e medaglie. La ricchezza e varietà degli oggetti d’arte, raccolti per gusto estetico ma anche come preziose testimonianze per lo studio del passato, rese agli occhi dell’Europa del tempo la casa di Bembo come “la casa delle Muse” o “Musaeum”, precursore di quello che sarà il moderno museo.

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Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo annuncia l’evento espositivo del 2013: dal 2 febbraio al 19 maggio, a Palazzo del Monte, si accederanno i riflettori sulla mostra Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento che riporterà a Padova, dopo cinque secoli, i capolavori della collezione che l’intellettuale veneto, poi divenuto cardinale, aveva riunito nella propria casa, ancora esistente nell’attuale via Altinate.  La grande mostra Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento. Capolavori da Bellini a Tiziano da Mantegna a Raffaello, che negli scorsi mesi è stata preceduta da un convegno internazionale di approfondimento, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme al Centro Internazionale Andrea Palladio e con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali. La mostra è guidata da un consiglio scientifico presieduto da Howard Burns, dove siedono Giovanni Agosti, Davide Banzato, Guido Beltramini, David Alan Brown, Matteo Ceriana, Marco Collareta, Caroline Elam, Massimo Firpo, David Freedberg, Davide Gasparotto, Fabrizio Magani, Paola Marini, Arnold Nesselrath, Alessandro Nova, Pier Nicola Pagliara, Fernando Rigon, Vittoria Romani, Salvatore Settis, Adolfo Tura, Claudio Vela. E’ curata da Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Adolfo Tura Non a caso, per l’annuncio ufficiale dell’evento è stata scelta Casa Bembo, oggi sede del Museo della Terza Armata. Qui, negli anni padovani di Bembo, ovvero a partire dai primissimi anni Trenta del Cinquecento erano concentrati dipinti di grandi maestri come Mantegna e Raffaello, sculture antiche di prima grandezza, gemme, bronzetti, manoscritti miniati, monete rare e medaglie. La ricchezza e varietà degli oggetti d’arte, raccolti per gusto estetico ma anche come preziose testimonianze per lo studio del passato, rese agli occhi dell’Europa del tempo la casa di Bembo come “la casa delle Muse” o “Musaeum”, precursore di quello che sarà il moderno museo.

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Umberto Maganzini e il futurismo

Lui, nei biglietti da visita, si presentava come “Umberto Maganzini Trilluci Intuista – Futurista”. Dal 23 giugno al 2 settembre, in occasione del ritrovamento di più di 1000 suoi disegni inediti, il MAG, nelle sedi di Palazzo dei Panni a Arco e della Rocca a Riva del Garda, propone una rivisitazione dell’opera di Maganzini (nato a Riva del Garda nel 1894 e morto a Firenze nel 1965), con una particolare attenzione alla scomposizione futurista e alla successiva rappresentazione figurativa del reale. Dopo l’importante mostra monografica tenutasi nel 1986 nelle sale della Rocca di Riva del Garda, il progetto Umberto Maganzini e il futurismo illustra nei due spazi espositivi del Museo Alto Garda il percorso dell’artista rivano prendendo in considerazione i momenti più importanti della sua attività: dall’esperienza futurista alla ritrovata rappresentazione del reale che dagli anni Trenta caratterizza il suo lavoro. Dagli studi per le scomposizioni e per le forme astratte, le sintesi teatrali e le tavole parolibere, realizzati tra gli anni Dieci e Venti con lo pseudonimo Trilluci, è nel decennio successivo che l’artista, elaborando gli insegnamenti delle avanguardie storiche, ritorna alla figurazione. Figure e paesaggi, eseguiti con la tecnica dell’acquerello, rappresentano preziose testimonianze della cultura italiana di quegli anni. Una ventina tra disegni e sculture di artisti futuristi come Giacomo Balla, Mino Rosso, Gino Severini e Umberto Boccioni, che provengono da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, permettono di approfondire l’adesione di Umberto Maganzini alla ricerca plastico-dinamica degli elementi compositivi contestualizzando il suo lavoro in una dimensione di ricerca nazionale.

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Umberto Maganzini e il futurismo

Lui, nei biglietti da visita, si presentava come “Umberto Maganzini Trilluci Intuista – Futurista”. Dal 23 giugno al 2 settembre, in occasione del ritrovamento di più di 1000 suoi disegni inediti, il MAG, nelle sedi di Palazzo dei Panni a Arco e della Rocca a Riva del Garda, propone una rivisitazione dell’opera di Maganzini (nato a Riva del Garda nel 1894 e morto a Firenze nel 1965), con una particolare attenzione alla scomposizione futurista e alla successiva rappresentazione figurativa del reale. Dopo l’importante mostra monografica tenutasi nel 1986 nelle sale della Rocca di Riva del Garda, il progetto Umberto Maganzini e il futurismo illustra nei due spazi espositivi del Museo Alto Garda il percorso dell’artista rivano prendendo in considerazione i momenti più importanti della sua attività: dall’esperienza futurista alla ritrovata rappresentazione del reale che dagli anni Trenta caratterizza il suo lavoro. Dagli studi per le scomposizioni e per le forme astratte, le sintesi teatrali e le tavole parolibere, realizzati tra gli anni Dieci e Venti con lo pseudonimo Trilluci, è nel decennio successivo che l’artista, elaborando gli insegnamenti delle avanguardie storiche, ritorna alla figurazione. Figure e paesaggi, eseguiti con la tecnica dell’acquerello, rappresentano preziose testimonianze della cultura italiana di quegli anni. Una ventina tra disegni e sculture di artisti futuristi come Giacomo Balla, Mino Rosso, Gino Severini e Umberto Boccioni, che provengono da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, permettono di approfondire l’adesione di Umberto Maganzini alla ricerca plastico-dinamica degli elementi compositivi contestualizzando il suo lavoro in una dimensione di ricerca nazionale.

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Debutta a Padova “Detour” Festival Internazionale del Cinema di Viaggio

A Padova nasce un nuovo festival cinematografico. E’ in programma dal 18 al 21 ottobre 2012, si svolgerà presso il cinema Porto Astra e in altre sedi cittadine, e avrà un tema preciso e affascinante: il viaggio. Un festival di cinema dedicato all’idea del viaggio come esperienza personale e collettiva, fisica, spirituale, simbolica. Viaggi di scoperta e di esplorazione, viaggi spirituali ed esperienziali, storie sull’inseguimento e sull’essere, o credersi, inseguiti, per raccontare distanze, tragitti, tappe. Film di generi diversi, dal dramma al road movie ai film di fantascienza. Il cinema ha la capacità di farci viaggiare con la mente, attraversare luoghi e vivere situazioni incredibili, dandoci la possibilità di confrontarci con noi stessi e con gli altri, talvolta portandoci al limite della nostra stessa razionalità. Un film di viaggio diventa così l’occasione di vivere un’esperienza unica. Il nuovo Festival è ideato e curato da fondazione march, diretto dal regista padovano Marco Segato e presieduto da Francesco Bonsembiante. Si avvale, naturalmente, del patrocinio e della collaborazione delle Istituzioni e dei main sponsor: Trivellato spa, Superflash, Cassa di Risparmio del Veneto (Gruppo Intesa). Tre le sezioni previste in questa edizione d’esordio: Retrospettiva, Omaggio all’autore e il Concorso.

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Debutta a Padova “Detour” Festival Internazionale del Cinema di Viaggio

A Padova nasce un nuovo festival cinematografico. E’ in programma dal 18 al 21 ottobre 2012, si svolgerà presso il cinema Porto Astra e in altre sedi cittadine, e avrà un tema preciso e affascinante: il viaggio. Un festival di cinema dedicato all’idea del viaggio come esperienza personale e collettiva, fisica, spirituale, simbolica. Viaggi di scoperta e di esplorazione, viaggi spirituali ed esperienziali, storie sull’inseguimento e sull’essere, o credersi, inseguiti, per raccontare distanze, tragitti, tappe. Film di generi diversi, dal dramma al road movie ai film di fantascienza. Il cinema ha la capacità di farci viaggiare con la mente, attraversare luoghi e vivere situazioni incredibili, dandoci la possibilità di confrontarci con noi stessi e con gli altri, talvolta portandoci al limite della nostra stessa razionalità. Un film di viaggio diventa così l’occasione di vivere un’esperienza unica. Il nuovo Festival è ideato e curato da fondazione march, diretto dal regista padovano Marco Segato e presieduto da Francesco Bonsembiante. Si avvale, naturalmente, del patrocinio e della collaborazione delle Istituzioni e dei main sponsor: Trivellato spa, Superflash, Cassa di Risparmio del Veneto (Gruppo Intesa). Tre le sezioni previste in questa edizione d’esordio: Retrospettiva, Omaggio all’autore e il Concorso.

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