“I Cavalieri dell’Imperatore” conquistano il Buonconsiglio

Dal 23 giugno al 18 novembre 2012 l’arte della guerra sarà protagonista al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno con una magnifica mostra dedicata alle armi rinascimentali intitolata “I cavalieri dell’imperatore: tornei, battaglie e castelli”. Una suggestiva mostra in due castelli dove rivivrà l’affascinante mondo degli uomini d’arme che, vestiti d’acciaio, si scontravano in battaglia o esibivano la loro audacia e abilità nei tornei. A Castel Beseno, dove sarà rivisto completamente il percorso e l’allestimento museale, sarà protagonista la battaglia, l’assedio, le armi e le strategie militari, al Castello del Buonconsiglio si respirerà invece l’atmosfera del duello, dell’amor cortese e delle virtù eroiche che ben sono evidenti nel celebre affresco del mese di febbraio di Torre Aquila che immortala il torneo medioevale. Sarà un’occasione unica per ammirare pezzi provenienti da importanti armerie europee oltre alla più completa collezione al mondo di armi e armature da combattimento e da parata forgiate a mano da maestri fabbri rinascimentali proveniente dall’Arsenale di Graz. La mostra sarà ricca di postazioni multimediali, filmati e ricostruzioni scenografiche di grande effetto. Tra le armature più preziose che verranno in mostra vi è quella forgiata nel 1571 per l’arciduca Carlo II, realizzata per un torneo organizzato in occasione del suo matrimonio, un’armatura da parata del 1550 realizzata dal celebre armaiolo Michael Witz il giovane decorato con foglie di vite, e una splendida armatura per cavallo del 1505-1510 realizzata da Konrad Seisenhofer e Daniel I Hopfer. Oltre a spade, pistole, archibugi e falconetti sarà in mostra anche una tenda militare seicentesca, oltre ad una ricca collezione di dipinti, non solo scene di duelli e battaglie ma anche stampe e ritratti di personaggi e cavalieri, sarà esposto anche il celebre ritratto dipinto di Rubens raffigurante l’Imperatore Carlo V proveniente dalla Residenzgalerie di Salisburgo. In mostra sarà ricordato anche il fastoso torneo che nel 1549 fu organizzato a Trento davanti al Castello del Buonconsiglio di Trento in occasione dell’arrivo del principe Filippo d’Asburgo che fu accolto con uno spettacolo pirotecnico dal principe vescovo Cristoforo Madruzzo.

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“I Cavalieri dell’Imperatore” conquistano il Buonconsiglio

Dal 23 giugno al 18 novembre 2012 l’arte della guerra sarà protagonista al Castello del Buonconsiglio e a Castel Beseno con una magnifica mostra dedicata alle armi rinascimentali intitolata “I cavalieri dell’imperatore: tornei, battaglie e castelli”. Una suggestiva mostra in due castelli dove rivivrà l’affascinante mondo degli uomini d’arme che, vestiti d’acciaio, si scontravano in battaglia o esibivano la loro audacia e abilità nei tornei. A Castel Beseno, dove sarà rivisto completamente il percorso e l’allestimento museale, sarà protagonista la battaglia, l’assedio, le armi e le strategie militari, al Castello del Buonconsiglio si respirerà invece l’atmosfera del duello, dell’amor cortese e delle virtù eroiche che ben sono evidenti nel celebre affresco del mese di febbraio di Torre Aquila che immortala il torneo medioevale. Sarà un’occasione unica per ammirare pezzi provenienti da importanti armerie europee oltre alla più completa collezione al mondo di armi e armature da combattimento e da parata forgiate a mano da maestri fabbri rinascimentali proveniente dall’Arsenale di Graz. La mostra sarà ricca di postazioni multimediali, filmati e ricostruzioni scenografiche di grande effetto. Tra le armature più preziose che verranno in mostra vi è quella forgiata nel 1571 per l’arciduca Carlo II, realizzata per un torneo organizzato in occasione del suo matrimonio, un’armatura da parata del 1550 realizzata dal celebre armaiolo Michael Witz il giovane decorato con foglie di vite, e una splendida armatura per cavallo del 1505-1510 realizzata da Konrad Seisenhofer e Daniel I Hopfer. Oltre a spade, pistole, archibugi e falconetti sarà in mostra anche una tenda militare seicentesca, oltre ad una ricca collezione di dipinti, non solo scene di duelli e battaglie ma anche stampe e ritratti di personaggi e cavalieri, sarà esposto anche il celebre ritratto dipinto di Rubens raffigurante l’Imperatore Carlo V proveniente dalla Residenzgalerie di Salisburgo. In mostra sarà ricordato anche il fastoso torneo che nel 1549 fu organizzato a Trento davanti al Castello del Buonconsiglio di Trento in occasione dell’arrivo del principe Filippo d’Asburgo che fu accolto con uno spettacolo pirotecnico dal principe vescovo Cristoforo Madruzzo.

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“IL CAPO”, documentario di YURI ANCARANI

“IL CAPO”,  documentario di YURI ANCARANI – Carrara, Museo del Marmo – 1 giugno – 21 dicembre 2012
www.database-carrara.com
Primissimi piani, campi lunghi, sguardi e gesti per raccontare le cave di marmo e i suoi protagonisti nei quindici minuti del documentario di Yuri Ancarani Il Capo, che a partire dal 1° giugno e fino al 21 dicembre, sarà visibile negli spazi del Museo del Marmo di Carrara.
Diretto da Yuri Ancarani e ambientato nell’affascinate cornice delle Alpi Apuane, Il Capo nasce dall’osservazione attenta dei cavatori e del loro particolare modo di comunicare: un linguaggio privo di parole, fatto solo di movimenti, codici personali, a cui il capo-cava ricorre per superare l’assordante rumore di fondo.
Lontano dallo stereotipo del cavatore rude, il capo-cava di Yuri Ancarani è un uomo dotato  di inteligenza e praticità, un eroe che quotidianamente sfida la montagna e i suoi pericoli.
Il progetto, che vede la partecipazione di Ugo Carlevaro, direttore della fotografia, Mirco Mencacci, responsabile del design sonoro e di Pietro Savorelli è stato da prodotto da N.O. Gallery, Gemeg e Deneb Film.
La proiezione de Il Capo rientra nel progetto DATABASE, calendario di eventi pensato ad hoc per il Museo che proseguirà durante tutto il 2012. Il video è stato dato in concessione temporanea per lo screening presso il Museo del Marmo da Gemeg.
YURI ANCARANI
Nato a Ravenna nel 1972. Yuri Ancarani è Artista visivo, regista e docente di videoarte alla NABA di Milano e all’ABA di Ravenna. Le sue opere sono state presentate in festival cinematografici, mostre e musei nazionali ed internazionali tra cui: Biennale di Praga 5, Full Frame Documentary Festival (Dhuram), Cinéma du Réel, (Centre Pompidou, Parigi), Videoreport Italia, GCAC, Monfalcone, 23° IDFA (Amsterdam), 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Biennale di Venezia), XIV Biennale Internazionale di scultura (Carrara).
DATABASE | IL PROGETTO
Il progetto DATABASE nasce dall’esigenza di creare una piattaforma sulla quale stabilire un nuovo senso di appartenenza alla città di Carrara, attraverso il rilancio del Museo del Marmo di Carrara che costituisce la porta d’accesso alla città ed il complemento per comprendere la storia del nostro popolo al ritorno dal suggestivo viaggio nel cuore delle cave. Il nostro intento è quello di catalizzare differenti soggetti presenti in città e di metterli in sincronia attraverso un attento lavoro che ricuce legami tra le aziende, le istituzioni e le risorse del territorio.

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“IL CAPO”, documentario di YURI ANCARANI

“IL CAPO”,  documentario di YURI ANCARANI – Carrara, Museo del Marmo – 1 giugno – 21 dicembre 2012
www.database-carrara.com
Primissimi piani, campi lunghi, sguardi e gesti per raccontare le cave di marmo e i suoi protagonisti nei quindici minuti del documentario di Yuri Ancarani Il Capo, che a partire dal 1° giugno e fino al 21 dicembre, sarà visibile negli spazi del Museo del Marmo di Carrara.
Diretto da Yuri Ancarani e ambientato nell’affascinate cornice delle Alpi Apuane, Il Capo nasce dall’osservazione attenta dei cavatori e del loro particolare modo di comunicare: un linguaggio privo di parole, fatto solo di movimenti, codici personali, a cui il capo-cava ricorre per superare l’assordante rumore di fondo.
Lontano dallo stereotipo del cavatore rude, il capo-cava di Yuri Ancarani è un uomo dotato  di inteligenza e praticità, un eroe che quotidianamente sfida la montagna e i suoi pericoli.
Il progetto, che vede la partecipazione di Ugo Carlevaro, direttore della fotografia, Mirco Mencacci, responsabile del design sonoro e di Pietro Savorelli è stato da prodotto da N.O. Gallery, Gemeg e Deneb Film.
La proiezione de Il Capo rientra nel progetto DATABASE, calendario di eventi pensato ad hoc per il Museo che proseguirà durante tutto il 2012. Il video è stato dato in concessione temporanea per lo screening presso il Museo del Marmo da Gemeg.
YURI ANCARANI
Nato a Ravenna nel 1972. Yuri Ancarani è Artista visivo, regista e docente di videoarte alla NABA di Milano e all’ABA di Ravenna. Le sue opere sono state presentate in festival cinematografici, mostre e musei nazionali ed internazionali tra cui: Biennale di Praga 5, Full Frame Documentary Festival (Dhuram), Cinéma du Réel, (Centre Pompidou, Parigi), Videoreport Italia, GCAC, Monfalcone, 23° IDFA (Amsterdam), 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Biennale di Venezia), XIV Biennale Internazionale di scultura (Carrara).
DATABASE | IL PROGETTO
Il progetto DATABASE nasce dall’esigenza di creare una piattaforma sulla quale stabilire un nuovo senso di appartenenza alla città di Carrara, attraverso il rilancio del Museo del Marmo di Carrara che costituisce la porta d’accesso alla città ed il complemento per comprendere la storia del nostro popolo al ritorno dal suggestivo viaggio nel cuore delle cave. Il nostro intento è quello di catalizzare differenti soggetti presenti in città e di metterli in sincronia attraverso un attento lavoro che ricuce legami tra le aziende, le istituzioni e le risorse del territorio.

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VELINO SALA. DISTOPIA: RIGHT NOW

DATABASE presenta AVELINO SALA
DISTOPIA: RIGHT NOW
a cura di Federica Forti
Carrara, Museo del Marmo
25 maggio – 29 luglio 2012

www.database-carrara.com

Nasce dal dialogo con la città di Carrara, attraverso il suo patrimonio storico e l’unicità del suo territorio, la mostra AVELINO SALA. DISTOPIA: RIGHT NOW. La personale dell’artista spagnolo Avelino Sala, allestita dal 25 maggio presso il Museo del Marmo e curata da Federica Forti, apre una riflessione sulla repressione dei movimenti di sommossa che nascono dalla ribellione contro un sistema di progresso sempre meno sostenibile.

Per la prima volta la produzione di Avelino Sala, che spazia dalla video arte al disegno ed alla scultura, si misura con il marmo.

Un percorso circolare dove telecamere, anarchia, e simboli di sommossa, tutte sculture di piccolo formato realizzate in marmo, assieme ad acquerelli e video, mostrano uno spaccato che lega la storia all’attualità creando un collegamento tra il movimento anarchico carrarese  e gli ultimi episodi di sommossa urbana.

L’artista, che incentra la sua produzione sulla critica sociale anche come curatore e giornalista, mette in scena una “fotografia” imparziale dei fatti, invitando il fruitore a soffermarsi sulla concretezza dei piccoli dettagli. 

AVELINO SALA. DISTOPIA: RIGHT NOW rientra nel progetto DATABASE, calendario di eventi pensato ad hoc per il Museo che proseguirà durante tutto il 2012. La mostra è resa possibile grazie allo Studio TorArt (Carrara) ed alla Galleria Raquel Ponce (Madrid). DATABASE è ideato dall’Associazione Culturale Ars Gratia Artis in collaborazione con il Comune di Carrara.

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VELINO SALA. DISTOPIA: RIGHT NOW

DATABASE presenta AVELINO SALA
DISTOPIA: RIGHT NOW
a cura di Federica Forti
Carrara, Museo del Marmo
25 maggio – 29 luglio 2012

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Nasce dal dialogo con la città di Carrara, attraverso il suo patrimonio storico e l’unicità del suo territorio, la mostra AVELINO SALA. DISTOPIA: RIGHT NOW. La personale dell’artista spagnolo Avelino Sala, allestita dal 25 maggio presso il Museo del Marmo e curata da Federica Forti, apre una riflessione sulla repressione dei movimenti di sommossa che nascono dalla ribellione contro un sistema di progresso sempre meno sostenibile.

Per la prima volta la produzione di Avelino Sala, che spazia dalla video arte al disegno ed alla scultura, si misura con il marmo.

Un percorso circolare dove telecamere, anarchia, e simboli di sommossa, tutte sculture di piccolo formato realizzate in marmo, assieme ad acquerelli e video, mostrano uno spaccato che lega la storia all’attualità creando un collegamento tra il movimento anarchico carrarese  e gli ultimi episodi di sommossa urbana.

L’artista, che incentra la sua produzione sulla critica sociale anche come curatore e giornalista, mette in scena una “fotografia” imparziale dei fatti, invitando il fruitore a soffermarsi sulla concretezza dei piccoli dettagli. 

AVELINO SALA. DISTOPIA: RIGHT NOW rientra nel progetto DATABASE, calendario di eventi pensato ad hoc per il Museo che proseguirà durante tutto il 2012. La mostra è resa possibile grazie allo Studio TorArt (Carrara) ed alla Galleria Raquel Ponce (Madrid). DATABASE è ideato dall’Associazione Culturale Ars Gratia Artis in collaborazione con il Comune di Carrara.

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Al MARCA “Il primo Cielo” di Pietro Fortuna

La stagione estiva del MARCA inizia con due appuntamenti di grande rilievo promossi dalla Provincia di Catanzaro. Giovedì 7 giugno alle ore 18 s’inaugura il progetto installativo di Pietro Fortuna Glory III-Il primo cielo, a cura di Alberto Fiz realizzato appositamente per gli spazi del museo (si potrà vedere sino al 3 luglio) e, contemporaneamente, viene proclamato il vincitore della prestigiosa borsa di studio all’estero per giovani artisti calabresi che consente l’accesso alla International Artists Residency previsto per un periodo di tre settimane all’Omi International Arts Center nello stato di New York. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il MARCA e la Dena Foundation for Contemporary Art, è giunto alla seconda edizione e rappresenta una straordinaria opportunità di formazione e di crescita per artisti di talento. A poco più di un mese dall’inaugurazione della mostra di Evan Penny con oltre 40 sculture (rimane aperta sino al 30 giugno) che sta riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica, il museo di Catanzaro si distingue per due iniziative particolarmente significative per la divulgazione e la conoscenza dell’arte contemporanea. Da un lato la poetica installazione di Pietro Fortuna realizzata per il cortile del MARCA (non mancano nemmeno una serie di lavori pittorici) imprigionando fasci di fiori tra due grandi lastre di vetro che consente di riflettere sulla fragilità delle cose e dall’altra la promozione della giovane arte calabrese che si presenta sul palcoscenico internazionale. “Sono particolarmente lieta che, nonostante la difficile congiuntura economica, il MARCA continui a dimostrarsi come una delle realtà più dinamiche e attive in ambito nazionale”, afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro. “La realizzazioni di progetti specificamente studiati per lo spazio espositivo e la promozione dell’arte giovane presente sul territorio costituiscono due obiettivi fondamentali per una struttura che non si limita ad ospitare eventi ma crea cultura.”
La collaborazione con la Dena Foundation ha consentito di promuovere anche quest’anno una borsa di studio che ha lo scopo di offrire ad un giovane artista la possibilità di mettersi alla prova in un contesto internazionale particolarmente stimolante e recettivo realizzando un nuovo progetto. L’attenzione si è concentrata su una realtà in crescita come quella di Catanzaro e della sua provincia che, grazie alla presenza del MARCA, dell’Accademia di Belle Arti a cui si aggiungono Intersezioni e il Parco Internazionale della Scultura, ha dimostrato di essere particolarmente favorevole per l’affermazione dei nuovi linguaggi. “Il livello delle proposte presentate per accedere alla borsa di studio è stata quest’anno particolarmente incoraggiante con una serie di progetti originali e di sicura professionalità presentati anche da artisti molto giovani. La scelta da parte della giuria, dunque, non è stata facile”, afferma Giuliana Setari, presidente della Dena Foundation che, insieme al direttore artistico del MARCA Alberto Fiz e a Valentine Meyer, direttrice del Programma di residenze della Dena Foundation, hanno realizzato la selezione dei quattro finalisti da cui scaturisce il vincitore. Lo scorso anno l’ambito riconoscimento è stato assegnato a Domenico Cordì, mentre nell’edizione 2012 i contendenti, tutti con meno di trent’anni, sono Paola Ascone, Santo Alessandro Badolato, Leonardo Cannistrà e Roberta Mandoliti.

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Al MARCA “Il primo Cielo” di Pietro Fortuna

La stagione estiva del MARCA inizia con due appuntamenti di grande rilievo promossi dalla Provincia di Catanzaro. Giovedì 7 giugno alle ore 18 s’inaugura il progetto installativo di Pietro Fortuna Glory III-Il primo cielo, a cura di Alberto Fiz realizzato appositamente per gli spazi del museo (si potrà vedere sino al 3 luglio) e, contemporaneamente, viene proclamato il vincitore della prestigiosa borsa di studio all’estero per giovani artisti calabresi che consente l’accesso alla International Artists Residency previsto per un periodo di tre settimane all’Omi International Arts Center nello stato di New York. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il MARCA e la Dena Foundation for Contemporary Art, è giunto alla seconda edizione e rappresenta una straordinaria opportunità di formazione e di crescita per artisti di talento. A poco più di un mese dall’inaugurazione della mostra di Evan Penny con oltre 40 sculture (rimane aperta sino al 30 giugno) che sta riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica, il museo di Catanzaro si distingue per due iniziative particolarmente significative per la divulgazione e la conoscenza dell’arte contemporanea. Da un lato la poetica installazione di Pietro Fortuna realizzata per il cortile del MARCA (non mancano nemmeno una serie di lavori pittorici) imprigionando fasci di fiori tra due grandi lastre di vetro che consente di riflettere sulla fragilità delle cose e dall’altra la promozione della giovane arte calabrese che si presenta sul palcoscenico internazionale. “Sono particolarmente lieta che, nonostante la difficile congiuntura economica, il MARCA continui a dimostrarsi come una delle realtà più dinamiche e attive in ambito nazionale”, afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro. “La realizzazioni di progetti specificamente studiati per lo spazio espositivo e la promozione dell’arte giovane presente sul territorio costituiscono due obiettivi fondamentali per una struttura che non si limita ad ospitare eventi ma crea cultura.”
La collaborazione con la Dena Foundation ha consentito di promuovere anche quest’anno una borsa di studio che ha lo scopo di offrire ad un giovane artista la possibilità di mettersi alla prova in un contesto internazionale particolarmente stimolante e recettivo realizzando un nuovo progetto. L’attenzione si è concentrata su una realtà in crescita come quella di Catanzaro e della sua provincia che, grazie alla presenza del MARCA, dell’Accademia di Belle Arti a cui si aggiungono Intersezioni e il Parco Internazionale della Scultura, ha dimostrato di essere particolarmente favorevole per l’affermazione dei nuovi linguaggi. “Il livello delle proposte presentate per accedere alla borsa di studio è stata quest’anno particolarmente incoraggiante con una serie di progetti originali e di sicura professionalità presentati anche da artisti molto giovani. La scelta da parte della giuria, dunque, non è stata facile”, afferma Giuliana Setari, presidente della Dena Foundation che, insieme al direttore artistico del MARCA Alberto Fiz e a Valentine Meyer, direttrice del Programma di residenze della Dena Foundation, hanno realizzato la selezione dei quattro finalisti da cui scaturisce il vincitore. Lo scorso anno l’ambito riconoscimento è stato assegnato a Domenico Cordì, mentre nell’edizione 2012 i contendenti, tutti con meno di trent’anni, sono Paola Ascone, Santo Alessandro Badolato, Leonardo Cannistrà e Roberta Mandoliti.

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Art Night Venezia 2012: definito il grande programma

Il 23 giugno sarà Ottavia Piccolo la “madrina” di Art Night Venezia 2012. La manifestazione prenderà il via dalle ore 17.00 nel cortile dell’Università Ca’ Foscari e avrà il suo momento clou quando l’attrice, alle 21,30, in quello stesso cortile, al centro di una installazione luminosa di Marco Nereo Rotelli, leggerà 10 poesie della grande poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura, recentemente scomparsa. La performance si intitola “Preferisco i gatti” e sarà accompagnata dalle note del sax di Milena Angele. La grande notte veneziana ha questa cifra: le parole della poesia, la musica, le luci d’artista.
L’omaggio alla Szymborska proseguirà con l’anteprima del film di Katarzyna Kolenda­Zaleska “La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico di Wyslawa Szymborska” con testimonianze, tra molte altre, di Woody Allen e di Umberto Eco. Nel frattempo la seconda edizione di Art Night Venezia sarà già nel suo pieno svolgimento e la città sarà invasa da decine di migliaia di giovani e meno giovani in costante, allegra transumanza tra i quasi duecento luoghi e le almeno quattrocento proposte di una magmatica e magica Notte. Il via ufficiale scocca alle 17. A batterlo, sempre a Ca’ Foscari, sarà il Magnifico Rettore, Carlo Carraro, insieme ai rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte, dal Comune ai singoli musei, sedi culturali, teatri, luoghi della musica e librerie di tutta la città.

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Art Night Venezia 2012: definito il grande programma

Il 23 giugno sarà Ottavia Piccolo la “madrina” di Art Night Venezia 2012. La manifestazione prenderà il via dalle ore 17.00 nel cortile dell’Università Ca’ Foscari e avrà il suo momento clou quando l’attrice, alle 21,30, in quello stesso cortile, al centro di una installazione luminosa di Marco Nereo Rotelli, leggerà 10 poesie della grande poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura, recentemente scomparsa. La performance si intitola “Preferisco i gatti” e sarà accompagnata dalle note del sax di Milena Angele. La grande notte veneziana ha questa cifra: le parole della poesia, la musica, le luci d’artista.
L’omaggio alla Szymborska proseguirà con l’anteprima del film di Katarzyna Kolenda­Zaleska “La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico di Wyslawa Szymborska” con testimonianze, tra molte altre, di Woody Allen e di Umberto Eco. Nel frattempo la seconda edizione di Art Night Venezia sarà già nel suo pieno svolgimento e la città sarà invasa da decine di migliaia di giovani e meno giovani in costante, allegra transumanza tra i quasi duecento luoghi e le almeno quattrocento proposte di una magmatica e magica Notte. Il via ufficiale scocca alle 17. A batterlo, sempre a Ca’ Foscari, sarà il Magnifico Rettore, Carlo Carraro, insieme ai rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte, dal Comune ai singoli musei, sedi culturali, teatri, luoghi della musica e librerie di tutta la città.

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Serodine e i caravaggeschi alla Pinacoteca Züst

Giovanni Serodine (Ascona o Roma, 1594/1600 – Roma, 1630), vanto del Ticino e di Roma nel primo terzo del Seicento, è universalmente noto quale uno dei più rilevanti interpreti della tendenza naturalistica di tutto il secolo.
Pittore ignorato dai suoi contemporanei, viene riscoperto e rivalutato dalla critica del Novecento che, cogliendo la straordinaria qualità del suo lavoro, gli assegna finalmente il giusto posto nella costellazione dei più importanti pittori della storia dell’arte in Italia. Wilhelm Suida, lasciandosi ispirare dalla sua breve vita – morì poco più che trentenne -, lo paragona ad una luminosa meteora improvvisamente apparsa e troppo presto spentasi. Si deve però soprattutto al più grande storico dell’arte italiano del secolo passato, Roberto Longhi, il merito di averlo valorizzato come uno dei massimi rappresentanti del movimento caravaggesco definendolo “non soltanto il più forte pittore del Canton Ticino, ma uno dei maggiori di tutto il Seicento italiano” e innalzandolo al livello di Rembrandt e Soutine nella memorabile descrizione del San Pietro in carcere, di proprietà della Pinacoteca Züst di Rancate. Ed è proprio quest’ultima a proporre la prima mostra su Serodine del nuovo millennio. Con il titolo SERODINE e brezza caravaggesca sulla “Regione dei laghi”, l’istituzione ticinese, riconosciuta per la qualità e la profondità delle sue imprese espositive, ha messo in programma per il prossimo autunno-inverno (14 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013) un’attenta retrospettiva dell’artista, affiancata da dipinti di suoi compagni di avventura figurativa, così da mostrare al pubblico come il fenomeno che oggi per semplificazione viene definito come ‘naturalismo’ avesse preso piede nelle terre prealpine più di quanto generalmente sino ad ora sospettato.

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Serodine e i caravaggeschi alla Pinacoteca Züst

Giovanni Serodine (Ascona o Roma, 1594/1600 – Roma, 1630), vanto del Ticino e di Roma nel primo terzo del Seicento, è universalmente noto quale uno dei più rilevanti interpreti della tendenza naturalistica di tutto il secolo.
Pittore ignorato dai suoi contemporanei, viene riscoperto e rivalutato dalla critica del Novecento che, cogliendo la straordinaria qualità del suo lavoro, gli assegna finalmente il giusto posto nella costellazione dei più importanti pittori della storia dell’arte in Italia. Wilhelm Suida, lasciandosi ispirare dalla sua breve vita – morì poco più che trentenne -, lo paragona ad una luminosa meteora improvvisamente apparsa e troppo presto spentasi. Si deve però soprattutto al più grande storico dell’arte italiano del secolo passato, Roberto Longhi, il merito di averlo valorizzato come uno dei massimi rappresentanti del movimento caravaggesco definendolo “non soltanto il più forte pittore del Canton Ticino, ma uno dei maggiori di tutto il Seicento italiano” e innalzandolo al livello di Rembrandt e Soutine nella memorabile descrizione del San Pietro in carcere, di proprietà della Pinacoteca Züst di Rancate. Ed è proprio quest’ultima a proporre la prima mostra su Serodine del nuovo millennio. Con il titolo SERODINE e brezza caravaggesca sulla “Regione dei laghi”, l’istituzione ticinese, riconosciuta per la qualità e la profondità delle sue imprese espositive, ha messo in programma per il prossimo autunno-inverno (14 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013) un’attenta retrospettiva dell’artista, affiancata da dipinti di suoi compagni di avventura figurativa, così da mostrare al pubblico come il fenomeno che oggi per semplificazione viene definito come ‘naturalismo’ avesse preso piede nelle terre prealpine più di quanto generalmente sino ad ora sospettato.

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