Un grande sforzo organizzativo che raccoglie molti dei membri della agenzia fotografica Magnum Photos su temi legati al rapporto dell’uomo con la montagna.
VIVERE IN ALTO. Uomini e montagne
La mostra fotografica VIVERE IN ALTO. Uomini e montagne, inaugurata il 17 giugno al Castello di Caldes è un progetto promosso dall’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi, con il Comune di Caldes, realizzato da Suazes con Magnum Photos insieme al Castello del Buonconsiglio di Trento.
Una mostra che vuole essere un elemento di continuità con il progetto espositivo “Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum. Da Robert Capa ad Alex Majoli” che sposava la straordinaria vocazione di questo territorio verso la pratica ciclistica.
Una continuità che denota la volontà di intraprendere un nuovo progetto finalizzato a sviluppare una lettura, attraverso l’opera di grandi fotografi di fama internazionale, delle caratteristiche del territorio della Valle di Sole.
Tema centrale di questa nuova mostra è il rapporto fra le persone e le montagne.
Protagonista assoluta è quindi la montagna osservata, vissuta e raccontata dai grandi interpreti dell’Agenzia Magnum Photos, fondata nel 1947 ed ancora oggi attiva.
Circa 100 fotografie esplorano vari aspetti di questo rapporto uomo-natura permettendo così di fornire uno spaccato completo di questa relazione.
Si parte dalle persone, con le loro personali storie, che hanno scelto di vivere la montagna con un viaggio in varie parti del mondo e nelle mille professioni che tradizionalmente si svolgono; la vita di coloro che, per scelta o necessità, decidono di vivere in alto e di affrontare le difficoltà che essa comporta.
Fotografie di Steve McCurry, Inge Morath, Susan Meiselas, Robert Capa, Ferdinando Scianna e molti altri ancora.
Una seziona è dedicata ovviamente al tema del turismo e alle mille implicazioni che esso ha.
Un tema con luci e ombre, ma che permette di riflettere i cambiamenti avvenuti all’interno della nostra società attraverso le fotografie di Martin Parr, i colori di Newsha Tavakolian e l’ironia di Jean Gaumy.
Si guarda anche agli interventi dell’uomo sulla montagna, sia per supportare le esigenze del turismo, sia gli interventi per preservarlo e proteggerlo.
In questa sezione fotografie di Peter Marlow e Carl De Keyzer, ma anche di Alex Majoli e Christopher Anderson con le loro ricerche sulla montagna come luogo di conflitti.
Una straordinaria raccolta di opere, dalle storiche fotografie degli anni Cinquanta sino ai giorni nostri, permettendo così una lettura trasversale e articolata fra il rapporto uomo-montagna, spaziando in tutti i continenti.
Un approfondimento di questa relazione che può offrire riflessioni sulle sfide odierne della montagna, in primis quella demografica e del cambiamento climatico, ma anche tra la modernità e la digitalizzazione.