Victoria Lomasko è considerata dalla critica e dalla stampa specializzata come la più importante artista sociale grafica russa in attività.
Victoria Lomasko The Last Soviet Artist
BRESCIA – Museo di Santa Giulia Via Musei, 81/b
Dal 11/11/2022 al 08/01/2023
Da venerdì 11 a domenica 26 novembre 2022 è in programma la quinta edizione del Festival della Pace, organizzato da Comune e Provincia di Brescia, in collaborazione con Fondazione Brescia Musei e Amnesty International e con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo.
Un Festival che vede protagonisti figure di grande rilievo che, a livello internazionale, si sono esposte per difendere i diritti umani e l’armonia tra i popoli, che si incontrano a Brescia in un momento molto particolare per la situazione.
Nell’ambito di questo festival si pone la mostra Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist che si inaugura in concomitanza con il festival, l’11 novembre 2022.
Nata a Serpukhov, a 99 km a sud di Mosca, nel 1978. Victoria Lomasko oggi vive negli Stati Uniti ma è considerata dalla critica e dalla stampa specializzata come la più importante artista sociale grafica russa.
Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo e il suo Other Russias ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018, ma non è mai stato pubblicato in Russia.
Le sue opere sono state esposte al museo Reina Sofia di Madrid, che ha acquisito parte dell’archivio, a Basilea, a Londra ed è al momento ospite di Documenta a Kassel.
Il progetto espositivo di Brescia intende presentare una vasta personale dell’artista russa con un percorso ideato specificatamente per gli spazi di Brescia, dove Lomasko trascorre un periodo in residenza per la realizzazione di opere site-specific, dedicato a quanto sta vivendo e osservando negli ultimi mesi.
La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin che l’artista ha disegnato dal vivo con un tratto originale e immediatamente riconoscibile, alle rappresentazioni della “profonda Russia”, quella dei dimenticati e marginali, che da sempre costituiscono i suoi soggetti preferiti.