Un progetto dell’artista romena Maria Nitulescu a cura di Niccolò Lucarelli
The Factum – Una realtà di spazio e tempo

Il Museo Pietro Canonica, immerso nel verde di Villa Borghese, costituisce un importante testimonianza del modello museografico delle case d’artista.
La collezione del Museo è costituita principalmente dalle opere di Pietro Canonica: marmi, bronzi, e modelli originali, oltre ad un gran numero di bozzetti, studi e repliche che costituiscono un itinerario completo della evoluzione di questo artista.
Il Museo ha anche una rilevante funzione didattica per la conoscenza dei processi creativi ed esecutivi nel campo della scultura.
Il museo ospita mostre temporanee e dal 5 maggio presenta The Factum – Una realtà di spazio e tempo, progetto artistico di Maria Nitulescu, a cura di Niccolò Lucarelli, appositamente pensato per il Museo Pietro Canonica.
Nata a Bucarest nel 1989, Maria Nitulescu vive e lavora oggi a Berlino,
L’artista romena è particolarmente interessata alla sperimentazione multidisciplinare come strumento per decostruire e ridefinire concetti e situazioni della realtà sociale.
Passa con disinvoltura dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’installazione.
Si è formata all’Accademia Nazionale di Belle Arti di Bucarest, perfezionandosi all’Accademia di Brera e all’UniversitätderKünste di Berlino.
Nonostante la giovane età, ha già alle spalle numerose esposizioni internazionali in Europa (Romania, Francia, Austria Germania, Polonia, Portogallo), Egitto e Stati Uniti.
Per l’esposizione romana Nitulescu ha realizzato una serie di calchi in gesso del proprio orecchio, intrisi di essenza profumata non soltanto come simbolo della percezione uditiva, ma anche di quella olfattiva.
L’essenza è stata appositamente creata dal “naso” GezaSchön.
Il suono, la luce, l’odore, elementi impalpabili, seducenti, misteriosi, rimodellano la realtà degli ambienti del Museo e delle opere d’arte che contiene, dando vita a una pluralità di spazi, percepiti diversamente da ogni singolo individuo.
La mostra diventa quindi metafora della capacità dell’uomo di intendere le cose secondo il proprio senso critico.