60 opere di 57 artisti mettono al centro dell’attenzione il tema della natura morta, nella stretta relazione tra occhio e oggetto, con tutte le sue implicazioni, stilistiche, di contenuto e di tecnica.
Still, Still Life La natura morta nelle collezioni del CAMeC
Con Still, Still life il CAMeC propone al suo pubblico un’inedita selezione dalle raccolte permanenti affrontando un tema cardine della storia dell’arte, la natura morta.
In epoca contemporanea la natura morta o still life, nella sua efficace accezione anglosassone, si rinnova e incontra molte e discordanti chiavi di interpretazione nel dialogo, fisico e metafisico, fra arte e oggetto.
Il CAMeC propone quindi un’ampia rivisitazione del tema attingendo ai fondi delle sue raccolte, con l’occhio attento a cogliere la relazione, concettuale, strumentale, poetica e magica che vincola l’uomo all’oggetto, naturale o manufatto.
Il progetto espositivo segue un percorso che invita a osservare opere che dialogano fra loro dimostrando la persistenza del genere nell’affinità o distanza del linguaggio formale.
Attenzione particolare è rivolta ad alcune fra le più rilevanti correnti della seconda metà del XX secolo.
Filo rosso che guida il visitatore è l’indagine sulla sopravvivenza del genere in epoca contemporanea.
Si osservano allora le distanti declinazioni in cui si rappresentano le nature morte:
- dall’intimismo delle nature in posa di de Pisis, Slabbink e Tosi,
- all’aggiornamento postcubista (Basso, Santomaso),
- al paradigma morandiano in un’acquaforte del ‘61,
- all’opzione astratta ancorché memore del tema (Montarsolo, Spinosa),
- alla virtuosa e poetica verosimiglianza,
- alla dissacrazione pop e novo-realista (Pozzati, Wesselmann, Spoerri, Tadini),
- alle numerose ulteriori interpretazioni, comprendenti anche l’impiego della calcografia, sovente raffinata depositaria di questa indagine.
Il progetto espositivo include anche diverse opere non strettamente riconducibili al genere ma nelle intenzioni della mostra assimilate ad esso.
Si tratta di rappresentazioni fondate sulla preminenza dell’oggetto, selezionate per il loro riverbero simbolico, oltre che per la consonanza ed il dialogo generati dall’accostamento ad altre (fra gli altri, i lavori di Boetti, Kounellis, Oldenburg, Spoldi, Warhol).
So proposte in mostra oltre 60 opere di 57 autori, fra i quali Arman, Alighiero Boetti, Cy Twombly, Filippo de Pisis, Otto Dix, Yozo Hamaguchi, Jannis Kounellis, Markus Lüpertz, René Magritte, Giuseppe Migneco, Giorgio Morandi, Nam June Paik, Concetto Pozzati, Giuseppe Santomaso, Dolores Sella, Rik Slabbink, Daniel Spoerri, Aldo Spoldi, Emilio Tadini, Arturo Tosi, Giulietta Vezzoni Gamberini, Andy Warhol, Tom Wesselmann.
Questi tutti gli autori presenti in mostra: Arman, Mario Avati, Giovanni Barbisan, Luigi Bartolini, Guido Basso, Bill Beckley, Alighiero Boetti, Georges Braque, Gastone Breddo, Bernard Buffet, Mario Calandri, Dino Caponi, Emma Caprini, Gian Carozzi, Giuseppe Cesetti, Mauro Chessa, Guido Chiti, Cho Young Ja, Cy Twombly, Filippo de Pisis, Otto Dix, Antonio Michelangelo Faggiano, Fernando Farulli, Nicola Galante, Yozo Hamaguchi, Jannis Kounellis, Markus Lüpertz, René Magritte, Mario Marcucci, Giuseppe Martinelli, Sergio Mascaro, Fabrizio Merisi, Giuseppe Migneco, Carlo Montarsolo, Giorgio Morandi, Francesco Musante, Claes Oldenburg, Nemesio Orsatti, Nam June Paik, Concetto Pozzati, Giuseppe Rivieri, Giuseppe Santomaso, Dolores Sella, Rik Slabbink, Ardengo Soffici, Domenico Spinosa, Daniel Spoerri, Aldo Spoldi, Emilio Tadini, Orfeo Tamburi, Arturo Tosi, Pompeo Vecchiati, Giulietta Vezzoni Gamberini, Rosina Viva, Giuseppe Viviani, Andy Warhol, Tom Wesselmann.