Una mostra che celebra tre icone rivoluzionarie della fotografia: Eadweard Muybridge, Harold Edgerton, Berenice Abbott
Il Museo Poldi Pezzoli di Milano ospita la mostra fotografica Science in Motion. Fotografie dalla collezione di Bank of America
Si è aperta al pubblico negli spazi del Museo Poldi Pezzoli di Milano il 13 giugno la mostra Science in Motion Eadweard Muybridge, Harold Edgerton, Berenice Abbott. Fotografie dalla collezione di Bank of America una mostra che celebra tre icone rivoluzionarie della fotografia: Eadweard Muybridge (Kingston RU 1830 -1904), Harold Edgerton ( USA 1903 – 1990), Berenice Abbott (USA 1898 – 1991).
Il patrimonio fotografico di questi tre maestri è oggi parte della prestigiosa e ricca collezione della Bank of America che ha concesso generosamente il prestito per questa mostra.
Dopo la sua invenzione, annunciata al mondo nel 1839, la fotografia è diventata lo strumento privilegiato per l’indagine scientifica, generando al contempo una nuova forma d’arte.
Questa mostra presenta gli studi scientifici condotti da tre fotografi rivoluzionari: Eadweard Muybridge, Harold Edgerton e Berenice Abbott.
Ciascuno di questi artisti ha inventato dispositivi per studiare e rappresentare aspetti della luce e del movimento.
Le loro opere mostrano con eleganza non solo i fenomeni scientifici, ma anche le qualità artistiche individuali di questi fotografi.
Grazie al loro lavoro, l’unione tra scienza
e fotografia, felicemente riuscita, ha portato alla creazione di nuove tecnologie e nuove strategie di insegnamento che hanno contribuito a farci entrare nell’era moderna.- Eadweard Muybridge per primo riuscì, negli anni Settanta dell’Ottocento, ad ottenere, con una esposizione del negativo di meno di un millesimo di secondo, le quattro zampe di un cavallo al trotto rivelando che un cavallo al trotto ha tutte e quattro le zampe in aria contemporaneamente e che le zampe sono rivolte all’interno invece che all’esterno.
Le sue ricerche sono continuate fino a realizzare immagini in movimento disposte in un disco di vetro rotante.
- Harold Edgerton
Negli anni ‘30 del Novecento, l’idea che il tempo potesse apparire “fermo” fece un altro grande balzo in avanti quando Harold Edgerton, al Massachussetts Institute of Technology (MIT), sviluppò uno stroboscopio elettronico.
Un apparato, che ridusse i tempi di esposizione fino ai milionesimi di secondo, e consentì di catturare momenti fino a quel momento inafferrabili a causa della velocità dei soggetti, come un proiettile in movimento.
Divenne famoso per la sua famosa goccia di latte fermata nell’istante in cui colpisce un liquido, con una precisione mai vista.
Quella famosa goccia di latte fu esposta nella prima mostra fotografica al Museum of Modern Art di New York, nel 1937.
- Berenice Abbott
Tra coloro che gettarono le basi per la tecnologia e la fotografia moderne ci furono anche molte donne, come la fotografa Berenice Abbott.
Anche se famosa soprattutto per aver documentato la New York della Grande Depressione, Abbott lavorò instancabilmente inventando apparecchi fotografici per documentare vari aspetti degli studi scientifici.
Da giovane era stata assistente di Man Ray e sotto la sua guida aveva realizzato la prima personale e, nei primi anni sessanta, partecipò al progetto del Massachussetts Institute of Technology (MIT) per migliorare l’istruzione scientifica delle scuole superiori.
In quel periodo ha progettato e fotografato esperimenti sul magnetismo, l’elettricità e gli effetti del movimento sulla materia.