Sallusti, la Cassazione: «Spiccata capacità a delinquere, la gravità dei fatti legittima il carcere»

«Spiccata capacità a delinquere» (dimostrata dai precedenti penali dell’imputato), e «gravità del fatto» (per via delle “negatività” con cui è stato commesso), sono le ragioni che hanno spinto la Corte di cassazione a confermare il carcere per Alessandro Sallusti. Un’ipotesi “eccezionale” nei casi di diffamazione – ammetta la Suprema corte – ma pur sempre prevista quando si è di fronte a «condotte lesive di diritti fondamentali».
Il ragionamento è contenuto nelle motivazioni della sentenza 41249/2012 con cui la Corte di cassazione (si legga il testo sul sito di Guida al diritto), in ben 26 pagine di ragionamenti, ricostruisce punto per punto i motivi che hanno portato alla bocciatura del ricorso dell’attuale direttore del Giornale Alessandro Sallusti per la diffamazione di un magistrato, avvenuta nel 2007 quando era alla guida di Libero.
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