Prima grande monografia di Orazio Borgianni, l‘artista che recepisce la rivoluzione caravaggesca, ma si esprime in un linguaggio personale nuovo che influirà la pittura naturalistica a Roma
ORAZIO BORGIANNI un genio inquieto nella Roma di Caravaggio
Ha riaperto giovedì 11 giugno 2011 la mostra dedicata all’artista romano Orazio Bongianni (1576 -1616).
La mostra era allestita per l’apertura al 7 marzo, ma sospesa causa pandemia, è stata prorogata fino al 1 novembre per cui potrà essere visitata alle condizioni di sicurezza previste per la prevenzione da Coronavirus.
Artista romano trascurato fino alla riscoperta a cura dello Storico dell’arte Roberto Longhi, ma non ancora adeguatamente valorizzato.
L’ampia mostra di Roma , prima esposizione monografica dedicata all’artista, presenta in particolare il lavoro degli ultimi due decenni di vita , periodo in cui Borgianni realizza i suoi capolavori.
Sono presenti inoltre in mostra anche opere di pittori, tra i maggiori protagonisti della scena romana, per i quali l’influenza di Borgianni fu significativa e talvolta decisiva, tra questi Antiveduto Gramatica, Giovanni Lanfranco, Carlo Saraceni, Giovanni Serodine, Simon Vouet.
Ricordato come seguace di Caravaggio, autore che certamente ha influito nel suo stile,
Borgianni dimostra una formazione ben più ampia.
Il suo stile evidenzia il suo peregrinare per l’Italia fin da giovane.
Lo dimostrano le influenze della pittura emiliana, di Correggio e Parmigianino, di quella veneta di Bassano e Tintoretto, o la pittura dell’artista di Toledo, El Greco.
Certamente negli anni di residenza romana egli recepisce la rivoluzione caravaggesca, ma si esprime in un linguaggio personale nuovo che influirà la pittura naturalistica a Roma.
Numerosi prestiti internazionali hanno concesso la proroga a questa mostra a Palazzo Barberini sede ideale che già può vantare la più importante collezione di dipinti “caravaggeschi e del primo Seicento Romano al mondo.